La nube vulcanica dell’Etna è arrivata fino in Cina: ancora record per il vulcano
La nube grigia dell'Etna ha raggiunto anche l'Estremo Oriente. Secondo le immagini del satellite Sentinel 5 gli effetti del parossismo del 4 marzo (uno dei fenomeni precedenti all'ultimo) si sono palesati dopo 4 giorni fino in Cina. La nube vulcanica è visibile dalle immagini sui cieli della Repubblica popolare e si vede solo quella partita dal 4 marzo. Fra qualche giorno si potrà appurare dove la nube arriverà: ieri ha inondato i territori circostanti di cenere e lapilli. L'anidride solforosa invece può viaggiare nei cieli fino a raggiungere altri continenti
Lo scienziato Marco Viccaro, docente di Geochimica e Vulcanologia all'ateneo di Catania ha spiegato che il magma eruttato nelle ultime settimane dall'Etna ha un carico di gas importante che risale molto rapidamente verso la superficie e non perde il quantitativo originario di volatili. I gas più abbondanti nei magmi dell'Etna sono infatti acqua, anidride carbonica e solforosa. Al contrario della cenere, questi riescono a viaggiare fino ai cieli di altri continenti, a salire nella troposfera e a raggiungere addirittura la stratosfera. A quel punto, sono alla mercé del vento di alta quota, molto più veloce di quello in bassa quota. Per questo motivo nubi di origine vulcanica sono in grado di viaggiare rapidamente verso continenti apparentemente lontanissimi da noi.
L'Etna continua a essere monitorato dall'Ingv di Catania con sofisticati strumenti hi-tech. L'attività vulcanica del Cratere Sud-Est ha raggiunto record ancora mai visti prima. Si tratta di un'attività intensa ma di superficiale che non deve allarmare la popolazione e le autorità. I fenomeni parossistici hanno messo in difficoltà nelle ultime settimane il territorio siciliano, ma non sono temibili per persone e strutture. Oltre ai disagi dovuti alla cenere, hanno regalato anche spettacoli naturali godibili a occhio nudo da grandi distanze.