La moglie dell’uomo morto nel violento nubifragio a Ostuni: “Non supererò mai questo dolore”

“Quando mi ha detto ‘fermati, mettiti in salvo, l’acqua mi sta trascinando via’, ho sentito il terrore più profondo. Non so se riuscirò mai a superare questo dolore”.
Sono parole che pesano come macigni quelle di Marisa Menga, la moglie di Oronzo Epifani, il 63enne travolto giovedì sera dal violento nubifragio che si è abbattuto su Ostuni, in provincia di Brindisi. Un uomo che fino all’ultimo istante ha pensato a proteggere chi amava, prima di essere inghiottito da un’ondata di fango e detriti.
Epifani, tecnico in un’azienda di analisi sui materiali da costruzione, stava rientrando a casa insieme alla moglie. Viaggiavano in due auto separate, lui a bordo di una Mercedes, lei alla guida di una Fiat Punto, a poche decine di metri di distanza. Poi, il temporale, il buio, la furia dell’acqua. In pochi secondi la strada si è trasformata in un torrente impetuoso. “Ho provato a capire cosa stesse succedendo – racconta Marisa – ma l’acqua, il fango, il caos… tutto è stato troppo veloce”.
Pochi istanti dopo quella telefonata disperata, l’auto di Oronzo è uscita di strada, risucchiata dalla piena che ha trascinato il veicolo in un canale di deflusso. L’uomo è stato spinto via per centinaia di metri, tra rovi e sterpaglie, fino quasi al mare. La moglie, rimasta intrappolata nella propria vettura con l’acqua già all’altezza delle portiere, è stata salvata dai vigili del fuoco e ha seguito per tutta la notte le ricerche del marito.
Le operazioni di soccorso sono andate avanti per oltre dodici ore, con l’intervento di vigili del fuoco, protezione civile e guardia costiera. L’elicottero dei pompieri ha infine individuato il corpo, incastrato nella vegetazione, a circa un chilometro dal luogo della scomparsa. La Mercedes è stata trovata poco distante.
“Non riesco a credere che sia finita così – dice Marisa con la voce rotta –. Avevamo tanti progetti insieme: una vita fatta di speranze, di cammini da fare mano nella mano, di traguardi da condividere”. E poi aggiunge: “Nelle ultime ore guardo il vuoto che ha lasciato: nello spazio di un attimo, un amore, un compagno, un pilastro. Il dolore più grande è pensare che non ci sia stato modo di salvarlo, nonostante tutto”.
Epifani lascia la moglie e tre figli: Gabriele, Emanuele e Andrea. Oggi a Ostuni si sono celebrati i funerali, accompagnati da un profondo silenzio e dal lutto cittadino proclamato dal sindaco Angelo Pomes. “In segno di cordoglio – ha dichiarato – abbiamo deciso di proclamare il lutto cittadino. Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato alle ricerche con dedizione e coraggio”.
Durante la cerimonia, le parole più toccanti sono arrivate dai figli. “Papà amava i film dei supereroi – ha raccontato Emanuele – e alla fine ci ha dimostrato che il supereroe lo avevamo in casa”. Il fratello Gabriele ha aggiunto: “Era una persona semplice e ci ha lasciato proprio questo: la semplicità di fare ciò che serviva, di dimostrare affetto e di fare del bene. Nel momento tragico, il suo ultimo pensiero è stato per mamma. Lei è sempre stata il suo primo pensiero”.
Mentre la comunità si stringe intorno alla famiglia, restano la paura e la consapevolezza della forza devastante della natura. L’ondata di pioggia che ha colpito il territorio ha trasformato molte strade in fiumi di fango, e la protezione civile ha confermato una nuova allerta gialla per le prossime ore, invitando i cittadini alla massima prudenza.
“Chiedo solo – ha concluso Marisa – che tutto questo non venga dimenticato: la furia della natura, la fragilità delle nostre vite, il valore degli affetti. Voglio che resti memoria di un uomo che fino all’ultimo ha pensato a chi amava. Avevamo già prenotato un viaggio a Vienna per novembre, poi dovevamo sistemare la nostra casa al mare. Tutto finito. Ma il suo ricordo no: quello continuerà a vivere in noi, ogni giorno”.
Marisa Menga racconta il dramma della perdita del marito, Oronzo Epifani, travolto da un nubifragio a Ostuni mentre la avvertiva di fermarsi: “L’acqua mi sta trascinando via”. La Mercedes dell’uomo è finita in un canale e il corpo ritrovato dopo dodici ore. Funerali e lutto cittadino.