La mamma muore, il padre la stupra: 70enne condannato per le violenze sulla figliastra disabile a Venezia

Nove anni di reclusione. È questa la pena inflitta dal Tribunale di Venezia a un uomo di 70 anni, riconosciuto colpevole di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia ai danni della figliastra disabile. Gli episodi contestati risalgono al 2019 e al 2020 e si sarebbero verificati nella terraferma veneziana, dopo la morte della madre della vittima.
Quattro anni di carcere, invece, per la compagna dell’uomo, accusata di maltrattamenti in famiglia. Entrambi dovranno anche risarcire i danni alla vittima.
La vicenda è emersa nel 2022, quando l’amministratore di sostegno della trentenne ha ricevuto una segnalazione da una persona vicina alla donna e ha sporto denuncia. Da allora, la giovane è stata ascoltata più volte in audizione protetta, alla presenza di assistenti sociali. In ogni occasione, ha confermato gli episodi subiti.
Nel corso del processo, l’uomo ha respinto le accuse, sostenendo che la denuncia fosse motivata dalla volontà della figliastra di ottenere la piena proprietà della casa Ater dove vivevano. Ma il Tribunale ha ritenuto sufficienti gli elementi di prova raccolti. Particolarmente decisiva è stata la testimonianza della psicologa che segue la donna: secondo la professionista, la trentenne non ha capacità di mentire e, viste le sue limitazioni mnemoniche, non avrebbe potuto ripetere la stessa versione dei fatti per quattro volte se non fosse stata veritiera.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, gli abusi erano costanti e avvenivano sia all’interno della casa sia negli spazi comuni, approfittando della condizione di fragilità della vittima. La condanna a nove anni per l’uomo e a quattro per la compagna rappresenta il riconoscimento della gravità degli episodi e della violenza subita, oltre al diritto della donna a un risarcimento concreto per i danni morali e psicologici patiti.