272 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

La mamma di Ilaria Maiorano: “Tarik doveva essere allontanato da casa, mia figlia ora sarebbe viva”

Silvana Salvatore non si dà pace per la morte della figlia 41enne: “Un condannato per violenza sessuale non doveva stare ai domiciliari”, ha detto riferendosi a Tarik El Ghaddass.
A cura di Biagio Chiariello
272 CONDIVISIONI
Immagine

"Tarik doveva essere allontanato da quella casa, ora mia figlia sarebbe ancora viva". Sono le parole di Silvana Salvatore, mamma di Ilaria Maiorano, la 41enne trovata morta l'11 ottobre a Padiglione di Osimo, in provincia di Ancona. Il riferimento è al marito, Tarik El Ghaddassi, 42 anni, in stato di fermo per omicidio volontario aggravato.

L’uomo aveva detto agli investigatori che dopo un litigio la sera precedente e una caduta dalle scale di lei, sarebbero andati a dormire in camere separate e lui l'avrebbe trovata morta a letto la mattina seguente.

Tuttavia i segni trovati sul corpo di Ilaria non sarebbero compatibili con una semplice caduta: l'autopsia ha infatti decretato che la vittima avrebbe cercato di difendersi in quella che ha tutta l'aria di un'aggressione. Per la Procura dunque la donna, mamma di due bambine piccole, è stata uccisa.

Ilaria Maiorano
Ilaria Maiorano

Madre e figlia erano solite sentirsi al telefono la mattina. "Lei mi faceva uno squillo presto – racconta Silvana – alle 7-7.15 e io la richiamavo. Martedì non ho ricevuto quello squillo così l’ho chiamata, una, due, tre volte ma lei non ha mai risposto. Verso le 9.15 mi ha chiamata il marito, al telefono fisso di casa. La linea era disturbata, ho capito che diceva ospedale, che Ilaria stava poco bene" ricorda.

"Allora gli ho chiesto delle mie due nipoti, come stavano, e lui ho sentito che aveva la figlia più grande vicino. Gli ha detto dì a nonna come stai e la bambina ha risposto “sto bene”. Poi Tarik ha detto che mi avrebbe richiamata più tardi ma non l’ho più sentito" continua Silvana.

È quasi ora di pranzo, quando la madre prova a richiamare la figlia. Quest'ultima però non risponde. Poi il cellulare addirittura viene spento. Così inizia a chiamare ospedale è pronto soccorso dove chiede se c’era la figlia. "Siccome aveva la bronchite – continua Silvana – mi sono preoccupata, ho pensato potesse essersi sentita male per quello. Invece dopo le 13 mi chiama una assistente sociale per farmi le condoglianze e mi sono sentita morire".

Silvana è una mamma distrutta, pensa che "un uomo accusato di violenza sessuale non doveva stare ai domiciliari, avevo detto a mia figlia di lasciarlo ma lei voleva la famiglia unita".

272 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views