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Covid 19

La Germania ha acquistato dosi extra del vaccino anti-Covid: ma poteva farlo?

Secondo il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, la Germania non avrebbe potuto acquistare dosi extra del vaccino Pfizer contro il Covid. L’accordo europeo, in effetti, vincola gli Stati membri a non intraprendere azioni bilaterali, ma ci sono alcune possibili eccezioni. Cerchiamo di capire, quindi, se l’operato della Germania è legittimo o meno.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha spiegato in conferenza stampa che l’Italia non ha acquistato dosi extra di vaccino Pfizer, come fatto dalla Germania, perché non era consentito. “All’articolo 7 del contratto della Commissione europea c’è il divieto di approvvigionarsi a livello bilaterale”, ha detto Conte rispondendo a una domanda sul tema. La polemica nasce dal fatto che la Germania ha ordinato 30 milioni di dosi extra rispetto a quelle che riceverà grazie al contratto siglato dalla Commissione Ue, che prevede una distribuzione ai vari Stati membri sulla base della loro popolazione. Dosi che, comunque, dovrebbe ricevere solamente dopo la distribuzione di tutte quelle previste dall'Ue.

Il contratto sull’acquisto dei vaccini della Commissione Ue

Come dice Conte, in effetti, l’articolo 7 del contratto della Commissione europea sull’acquisto dei vaccini prevede il divieto di acquistare altre dosi dei vaccini da parte dei singoli Stati. Per l’esattezza l’articolo, dal nome “obbligo di non negoziare separatamente”, recita: “Firmando il presente accordo, gli Stati membri partecipanti confermano la loro partecipazione alla procedura e accettano di non attivare procedure proprie per l’acquisto anticipato di quello stesso vaccino con gli stessi produttori”. Ma nel caso in cui sia stato concluso l’accordo, gli stati membri “possono avviare trattative separate con lo stesso produttore”. Quindi solo in un secondo momento, sembra dire il contratto. D’altronde anche le Faq della Commissione europea confermano che “gli Stati membri si sono impegnati a non avviare negoziati paralleli con gli stessi produttori di vaccini”.

Le precisazioni di Germania e Ue su dosi extra vaccino

Il ministero della Sanità tedesco, interpellato dall’Agi, spiega che gli acquisti nazionali sarebbero previsti dall’accordo quadro Ue: “Parallelamente alla decisione di promuovere le aziende tedesche nella ricerca per un nuovo vaccino, sono state permesse anche distribuzioni nazionali. Con i partner europei l’intesa è che abbiano priorità le distribuzioni derivanti dai contratti europei”. Cioè l’acquisto è possibile singolarmente, ma la distribuzione avverrà solamente dopo che sarà completata quella europea. La Commissione europea, sempre all’Agi, spiega che gli Stati membri possono effettuare aggiustamenti sulla distribuzione “in base alle loro necessità e richieste, dato che alcuni Paesi potrebbero essere interessati ad ottenere un maggior numero di dosi, mentre altri no”. Ovvero, è possibile che alcuni Stati, dopo l’accordo europeo, decidano di rinunciare ad alcune dosi dei vaccini per puntare su altri, magari più economici di quello Pfizer (molto costoso), mentre Paesi come la Germania potrebbero acquistare dosi in più a cui altri rinunciano.

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