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La contessa cacciatrice che uccide gli animali “perché li ama”

Primo giorno di caccia in Trentino e a occupare la scena c’è la contessa Maria Luisa Pompeati che ammette di prendere il fucile per sparare agli animali “perché la caccia è un atto d’amore”: “Li uccido, arrivo a baciarli e a piangere di gioia”.
A cura di Susanna Picone
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Primo giorno di caccia in Trentino e a occupare la scena c’è la contessa Maria Luisa Pompeati che ammette di prendere il fucile per sparare agli animali “perché la caccia è un atto d’amore”: “Li uccido, arrivo a baciarli e a piangere di gioia”.

“Io sparo soltanto quando sono certa che il mio colpo è mortale, non ho mai ferito gli animali e non voglio far loro del male”: parole del genere sono state pronunciate da una donna dal sangue blu, la nobile Maria Luisa Pompeati, stirpe dei von Ferrari Kellerhof che, in un’intervista rilasciata al giornale l’Adige, ha parlato del suo amore per la caccia. Oggi, in particolare, la stagione si apre in Trentino ed è proprio la contessa ad ammettere che lei stessa prenderà il suo fucile come ha sempre fatto e accompagnerà il marito (noto avvocato di Trento e altro amante della caccia) per andare incontro agli animali. Ma la caccia per lei non è tanto una passione o uno sport ma viene definita proprio “amore”. La nobile spiega, infatti, che per lei la caccia è un atto d’amore, “una passione intensissima che nasce tra l’uomo e l’animale e che si appaga solo nel possederlo pienamente e totalmente”.

“ Da bambina tra i trofei di caccia c’era un cervo affascinante: io ero attratta da quel cervo. ”
Maria Luisa Pompeati
Mangia la selvaggina per completare la storia d’amore – Per amore, dunque, Maria Luisa Pompeati ne ha uccisi molti di animali nel suo passato dato che ha “la caccia nel sangue” sin da quando era una bambina. La nobile racconta, infatti, di essere stata tra le prime cacciatrici donna in Trentino, “quando portare il fucile era per eccellenza una cosa da maschi”. In una sola stagione di caccia ha “posseduto” anche quindici capi, alcuni dei quali li ha imbalsamati per poterli così “ammirare tutti i giorni”. Galli cedroni, galli forcelli, beccacce, pernici bianche, cervi, camosci e caprioli, sono tanti gli esemplari che la contessa può vantare tra i suoi “trofei”. Per lei andare a caccia le dà un’emozione simile a quando ci si innamora. Oltre a imbalsamarli dice di mangiare anche la selvaggina perché quello “è il completamento della storia d’amore”. Ed è convinta di non far del male agli animali che uccide, per lei non c’è crudeltà, al contrario, dopo che sa di aver centrato il suo obiettivo, corre da lui, prende tra le mani la sua testa per accarezzarlo: “Arrivo fino a baciarlo, dice la contessa, in certi casi lacrimo di gioia”.

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