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La scomparsa di Kata a Firenze

Kata, si indaga sullo zio coinvolto nel racket delle stanze dell’hotel Astor, la mamma: “Mi fido di lui”

Continuano le indagini sulla scomparsa della piccola Kata, la bimba scomparsa il 10 giugno scorso a Firenze. Secondo gli inquirenti, lo zio materno della piccola potrebbe sapere qualcosa sulla scomparsa e sul suo rapimento. La mamma Katherine Alvarez: “Mi fido di mio fratello”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Una foto di Kataleya
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Continuano le indagini per le ricerche della piccola Kata, la bimba scomparsa lo scorso 10 giugno a Firenze. La piccola sembra essere sparita nel nulla da ormai 4 mesi mentre l'inchiesta per riportare la bambina a casa va avanti senza però trovare mai una svolta. L'ultimo sviluppo ha visto l'iscrizione di 5 persone nel registro degli indagati per il rapimento della minore e tra queste vi sarebbe anche il fratello di Katherine Alvarez, mamma della bimba scomparsa. Argenis Abel Alvarez Vasquez era stato già arrestato con l'accusa di essere uno dei pilastri del "sistema Astor" relativo al cosiddetto "racket degli affitti" nell'albergo occupato.

La sua iscrizione al registro degli indagati è legata al rapimento della piccola che, secondo le ultime ipotesi investigative, potrebbe essere stata portata fuori dall'albergo occupato senza vita, chiusa in un trolley che potrebbe averne occultato la vista alle telecamere. "Noi non c'entriamo nulla, tutti sospettavano che io fossi coinvolta nella sparizione di mia figlia, ma non era così. Oggi sospettano di mio fratello, ma neanche lui c'entra. Fino a oggi nessuno ha trovato nulla contro di noi perché nessuno della nostra famiglia ha fatto del male alla bimba" ha dichiarato Katherine Alvarez ai microfoni di Mattino Cinque News. 

I genitori di Kata
I genitori di Kata

"Mi fido di mio fratello Abel" ha dichiarato la donna davanti alle telecamere, dichiarandosi però anche convinta che tutto possa essere accaduto. Non esclude infatti la possibilità che la bimba sia stata rapita dopo un litigio che aveva coinvolto la sua famiglia e altri occupanti della struttura. "Non dobbiamo dimenticare il litigio avvenuto con la famiglia dell'ultimo piano – ha raccontato, spiegando che gli inquilini di quelle stanze avevano litigato proprio con suo fratello -. Di loro non si parla abbastanza e non so perché. Ormai non mi fido più di nessuno e non posso escludere nulla, ma nonostante tutto sono convinta di potermi fidare di mio fratello".

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Lo zio di Kata resta in carcere per tentato omicidio dopo l'arresto avvenuto per un litigio verificatosi all'hotel Astor. Secondo gli inquirenti, l'uomo sarebbe responsabile del ferimento di uno degli inquilini dell'albergo, caduto dal balcone dopo una violenta discussione per il cosiddetto racket degli affitti nelle stanze dell'ex albergo. Al centro delle indagini sul rapimento della piccola vi sono anche lo zio paterno, Marlon Edgar Chicclo e altre 5 persone che risiedevano nella struttura. Tre di loro (due uomini e una donna) sono stati immortalati dalle telecamere mentrelasciavano l'albergo con un trolley e un borsone che avrebbero potuto occultare il corpo senza vita della piccola Kata.

"All'interno dell'albergo – ha spiegato la mamma della bambina scomparsa – c'è sicuramente qualcuno che ha visto e che sa qualcosa su mia figlia che non vuole dire. Chi sa, parli. Non è ancora tardi, c'è tempo per dire la verità".

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