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Covid 19

Istat-Iss: “Il Coronavirus è stato la causa principale di morte in 9 pazienti positivi su 10”

Secondo lo studio pubblicato oggi da Istat e Istituto superiore di Sanità sull’impatto dell’epidemia da Covid-19 sulla mortalità, in 9 casi su 10, quindi nell’89 percento dei casi, il Coronavirus è stato la causa principale della morte dei pazienti risultati positivi al tampone. Solo nell’1% dei casi la morte si può ritenere dovuta ad un’altra malattia: “È presumibile che questi decessi non si sarebbero verificati se l’infezione da Sars-Cov-2 non fosse intervenuta”.
A cura di Ida Artiaco
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In 9 casi su 10, quindi nell'89 percento dei casi, il Coronavirus è stato la causa principale della morte dei pazienti risultati positivi al tampone, seppure spesso sovrapposto ad altre malattie preesistenti. È quanto emerge dal rapporto elaborato da Istat e Istituto superiore della Sanità sull'impatto dell'epidemia da Covid-19 sulla mortalità. Il dossier, pubblicato oggi, giovedì 16 luglio, è basato sui principali risultati delle analisi condotte su 4.942 schede di morte delle 31.573 segnalazioni pervenute alla Sorveglianza Nazionale Integrata Covid-19 alla data del 25 maggio scorso. Dunque, anche se accompagnato ad altre patologie pregresse, il nuovo virus sarebbe il diretto responsabile della morte della quasi totalità dei pazienti. Pertanto, è presumibile, si legge nel testo, che questi decessi non si sarebbero verificati se l'infezione da Sars-Cov-2 non fosse intervenuta.

Nel restante 11% dei casi la morte si può ritenere dovuta ad un'altra malattia (o circostanza esterna), soprattutto a problemi cardiovascolari (4,6%), a tumori (2,4%), alle patologie del sistema respiratorio (1%), al diabete (0,6%), alle demenze e alle malattie dell’apparato digerente (rispettivamente 0,6% e 0,5%). In questi casi, Covid-19 è comunque una causa che può aver contribuito al decesso accelerando processi morbosi già in atto, aggravando l'esito di malattie preesistenti o limitando la possibilità di cure. La percentuale di pazienti deceduti a causa dell'infezione da Coronavirus varia poi a seconda delle classi d'età: si va infatti dall'81% nella classe 0-49 anni fino al valore massimo del 92% in quella 60-69 anni, per poi ridursi leggermente nelle ultime classi. Ma, cosa importantissima, dal dossier emerge anche che Covid-19 è una malattia che può rivelarsi fatale anche in assenza di concause. Non ci sono infatti concause di morte preesistenti alla patologia nel 28,2% dei decessi analizzati, percentuale simile nei due sessi e nelle diverse classi di età. Solo nella classe di età 0-49 anni la percentuale di decessi senza concause è più bassa, pari al 18%. Il 71,8% dei decessi di persone positive al test Sars-CoV-2 ha almeno una concausa: il 31,3% ne ha una, il 26,8% due e il 13,7% ha tre o più concause.

Le complicanze di Covid-19, invece, che portano al decesso sono principalmente la polmonite (79% dei casi) e l’insufficienza respiratoria (55%). Altre complicanze meno frequenti sono lo shock (6%), la sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) ed edema polmonare (6%), le complicanze cardiache (3%), la sepsi e le infezioni non specificate (3%).

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