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Richiami e ritiri di prodotti alimentari

Integratori alimentari ritirati dal mercato: “Associati a casi di epatite”. Indagini in corso

Gli integratori alimentari a base di curcuma Curcumina Plus 95% e Curcumina 95% sono stati ritirati dal mercato per decisione del Ministero della Salute: sarebbero associati a due casi di epatite acuta colestatica. Indagini in corso da parte dell’Istituto superiore della sanità sulla base del principio di precauzione: “Ma intanto non consumateli”.
A cura di Ida Artiaco
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Sarebbero associati a casi di epatite. Per questo l'Istituto superiore della Sanità sta indagando su una serie di integratori alimentari alla curcuma che sono stati anche ritirati dal mercato. I prodotti in questione sono stati realizzati dalla ditta NI.VA – di Destro Franco & Massetto Loretta S.N.C con sede legale in via Padova 56, Vigonza (Pd), dallo stabilimento FRAMA S.R.L. sito in via Panà 56/A, Noventa Padovana, in provincia di Padova. Nello specifico, si legge nella nota diramata sul sito del Ministero della Salute, della Curcumina Plus 95%, con lotto di produzione 18L823 e data di scadenza fissata al 10/2021, e di Curcumina 95%, con lotto di produzione 18M861, da consumarsi entro l'11/2021. Entrambi, continua la comunicazione ministeriale, "sono stati associati a due casi di epatite acuta colestatica, che si sono risolti favorevolmente".

Sempre il Ministero ha consigliato, "in attesa delle verifiche da parte delle competenti autorità sanitarie territoriali, di non consumare tali lotti". Anche la ditta ha confermato di aver attivato il ritiro ed il richiamo dei prodotti nel proprio sito web. Ma cosa è successo, nello specifico? Lo ha spiegato Marco Silano, direttore dell'Unità operativa alimentazione, nutrizione e salute dell'Istituto superiore sanità: "Abbiamo ricevuto alcune segnalazioni di pazienti con epatite acuta colestatica, finiti in ospedale che, durante la visita, hanno riferito di aver fatto uso di questi integratori. C'è, dunque, un legame temporale, ora stiamo indagando per capire se c'è anche un legame causa-effetto", aggiungendo che al momento l'unica cosa certa è che questi episodi si sono verificati "in seguito all'assunzione di integratori. Abbiamo chiesto alle Asl delle relazioni cliniche dettagliate su tutti i pazienti". Pertanto, sono partite delle indagini "sulla base del principio di precauzione. Abbiamo iniziato – ha concluso Silano – richiedendo relazioni cliniche alle azienda sanitarie, seguirà una fase di valutazione di eventuali casi riportati in letteratura, e una eventuale analisi dei campioni". Misure che, secondo l'esperto, nascono dalla normale attività di vigilanza sugli integratori.

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