Inseguì e travolse fidanzati in moto, chiesti 15 anni e 6 mesi per l’investitore di Condove

La Procura di Milano ha chiesto una condanna a quindici anni e sei mesi di carcere per Maurizio De Giulio, l'elettricista di Nichelino (Torino) che, il 9 luglio del 2017, travolse una coppia di motociclisti in Valle di Susa. De Giulio, cinquantunenne accusato di omicidio volontario, era alla guida di un furgone sulla strada statale di Condove, località Gravio, quando dopo una discussione per una precedenza inseguì e investì i due fidanzati in moto. Elisa Ferrero, una studentessa di Moncalieri di ventisette anni, morì sul colpo. Il fidanzato ventinovenne Matteo Penna, che era alla guida della moto, fu portato in ospedale in gravissime condizioni. Il giovane è rimasto ricoverato per un lungo periodo di coma ed è stato poi costretto a una lunga terapia di riabilitazione. Secondo l’accusa, De Giulio inseguì la moto dei due ragazzi ad alta velocità, la colpì e la trascinò per metri senza frenare. La scena del furgone che travolge la moto è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza di un’azienda che si affaccia sulla statale.
Il processo con rito abbreviato – Il processo si sta celebrando a porte chiuse con il rito abbreviato a Milano dopo che era stata sollevata una incompatibilità territoriale in quanto un vice procuratore onorario di Torino è parente della vittima. Dagli accertamenti dei carabinieri, il giorno del dramma di Condove l'elettricista aveva un tasso alcolemico superiore a quanto consentito dalla legge e lui stesso aveva ammesso di aver bevuto prima di mettersi alla guida del suo Ford Transit. Secondo un testimone, subito dopo lo schianto l’elettricista aveva detto di non essere dispiaciuto di quanto accaduto salvo poi scrivere una lettera dal carcere ai familiari della giovane uccisa per chiedere scusa per il dolore provocato e anche per spiegare di non aver travolto di proposito i due fidanzati in moto. “È stato un incidente – ha quindi ribadito De Giulio davanti al gup – la moto ha rallentato e l’ho investita, ma non volevo uccidere nessuno”.