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Infermiera sbaglia cerotto e applica farmaco a base di Fentanyl, paziente muore: indagata per omicidio colposo

La procura di Ravenna ha chiesto per l’infermiera il rinvio a giudizio per omicidio colposo. Avrebbe applicato il cerotto sbagliato prescritto a un’altra paziente deceduta pochi giorni prima.
A cura di Antonio Palma
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Un cerotto transdermico al posto di un altro per un probabile scambio di pazienti, poi la crisi respiratoria acuta e la morte della donna ricoverata in clinica, è la tragedia al centro di una inchiesta della Procura di Ravenna a carico di una giovane infermiera della struttura sanitaria che ora deve rispondere del reato di omicidio colposo e rischia il processo. Per la 26enne infatti il pm ha chiesto il rinvio a giudizio sul quale il gup però deciderà solo il prossimo mese di aprile.

I fatti contestati risalgono al gennaio di due anni fa quando l’anziana paziente novantenne ricoverata in clinica venne colpita da una gravissima crisi respiratoria che si rivelò fatale. La vittima era affetta da diverse patologie ma, come stabilito dalle indagini, quel giorno l’infermiera 26enne in servizio avrebbe sbagliato cerotto, applicandole uno a base di fentanyl: ovvero un potente oppioide usato per trattare il dolore cronico in pazienti terminali.

Alla novantenne era stato prescritto uno specifico cerotto per il rilascio graduale di un farmaco a base di rotigotina, capace di migliorare il controllo motorio, che doveva applicare ogni giorno. Alla signora invece venne applicato l’altro cerotto a base di Fentanyl che in realtà era stato prescritto a un’altra paziente deceduta un paio di giorni prima del suo arrivo.

Ad accorgersi del cerotto furono i sanitari del 118 chiamati sul posto, poco dopo le 13 del 5 gennaio 2023, per poter trasportare in ospedale la donna dopo l’improvvisa e grave crisi respiratoria due giorni dopo il ricovero in clinica. Il cerotto sul petto della paziente era a base di fentanyl che, come stabilito dall’autopsia, è stato sufficiente a uccidere la donna. Nonostante i tentativi di rianimazione dei medici, infatti, la novantenne era poi morta in serata, alcune ore dopo la crisi scaturita da una “depressione respiratoria”.

Come ricostruisce il Resto del Carlino, per questo motivo i pm hanno richiesto il rinvio a giudizio per omicidio colposo aggravato dall’esercizio della professione sanitaria. Nel corso dell’udienza preliminare davanti al Gup, il legale dei familiari della 90enne ha chiesto la citazione della clinica quale responsabile civile mentre la difesa dell’infermiera ha chiamato in causa l’assicurazione della struttura.

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