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Incidente sul lavoro a Parma, operaio muore schiacciato in un cantiere dell’autostrada A15

Un operaio di un’azienda del settore edile del Modenese è morto nella serata di ieri in provincia di Parma su un cantiere per la realizzazione della “Tibre”, l’infrastruttura che collegherà l’A15 con l’Autobrennero. L’uomo, di 53 anni, è stato schiacciato da un mezzo controva una macchina asfaltatrice.
A cura di Susanna Picone
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Un operaio è morto in un incidente sul lavoro in un cantiere dell'autostrada A15, a Parma. Il dramma si è consumato nella serata di ieri, mercoledì 4 agosto. La vittima aveva cinquantatré anni: residente in provincia di Reggio Emilia, era dipendente di una azienda del settore edile del Modenese. Secondo la prima ricostruzione della Polizia stradale, mentre faceva manutenzione l’uomo è stato travolto da una ruspa che andava in retromarcia e che lo ha schiacciato contro una macchina asfaltatrice. L’incidente sul lavoro è avvenuto su un cantiere per la realizzazione della “Tibre", l'infrastruttura che collegherà l'A15 Parma La Spezia con l'autostrada del Brennero. Sul posto è intervenuto anche un pm della Procura di Parma, che indaga sul caso, al lavoro per definire la dinamica dell’incidente mortale.

Martedì la morte sul lavoro nel Modenese di Laila El Harim – L’incidente sul lavoro sull’A15 arriva a poche ore da un altro dramma registrato sempre in Emilia Romagna, quello di Laila El Harim nel Modenese. L’operaia quarantenne è morta la mattina del 3 agosto mentre lavorava nell'azienda di packaging “Bombonette" di Camposanto. L’operaia è stata trascinata e schiacciata da una fustellatrice, un grosso macchinario utilizzato per sagomare il materiale da imballaggio. La procura di Modena, a quanto si apprende, ha iscritto nel registro degli indagati il legale rappresentante dell'azienda stessa. L'iscrizione sarebbe da considerarsi come atto dovuto per chiarire la dinamica dell’incidente.

"Inaccettabile che nel 2021 si perda la vita per lavorare" – Alla luce degli ultimi tragici accadimenti è giunta "l'ora dei fatti per porre fine a questa mattanza, intollerabile piaga di una società civile: c'è bisogno di azioni che istituzioni ed autorità competenti mettano sul campo al fine di garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro”. Così in una nota i sindacati Fillea-Cgil di Modena, Filca-Cisl Emilia Centrale e Feneal-Uil di Bologna, Modena e Ferrara stigmatizzando l'infortunio sul lavoro che, a pochi giorni dalla morte di Laila El Harim, è costato la vita, al lavoratore rimasto schiacciato da un macchinario in un cantiere dell'autostrada A15, a Parma. Nell'esprimere "profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia del lavoratore", rimarcano le organizzazioni sindacali, occorre dire "basta agli incidenti mortali sul lavoro" e, nella "piena fiducia verso gli organismi competenti cui spetta accertare la correttezza delle misure di prevenzione, la dinamica e le cause dell'infortunio mortale" che "venga fatta piena luce sulla vicenda e sulle eventuali responsabilità”. A giudizio dei sindacati di fronte al quadro attuale, "bisogna agire immediatamente affinché episodi analoghi non si ripetano più. Non è più tollerabile restare inermi a registrare quotidianamente morti sul lavoro. Il settore edile, così come tanti altri settori della nostra economia, paga ora i troppi anni di mancati investimenti in sicurezza e formazione, ed oggi una ripresa del settore corrisponde ad una vertiginosa crescita di infortuni gravi e mortali. È ora di dire basta. Basta ai morti sul lavoro, basta a barattare la salute e la vita dei lavoratori e delle lavoratrici con logiche di profitto. Non è più accettabile – concludono – che nel 2021 si perda la vita per lavorare".

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