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Incassa da solo la vincita al Gratta e Vinci, la moglie dell’amico: “I 2 milioni andavano divisi per tre”

La moglie di uno degli accusatori del Gratta e Vinci conteso tra tre amici nel Veronese: “I due milioni di euro vinti? Hanno comprato un biglietto in tre, hanno diviso le spese dell’acquisto dei biglietti in tre. Di conseguenza, la vincita doveva essere divisa per tre”.
A cura di Ida Artiaco
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"Come tutte le cose acquistate in società, poi vanno divise". A parlare è la moglie di uno dei due amici dell'ormai celebre Gratta e Vinci conteso nel Veronese. La storia ormai è nota: nel 2021 uno di loro, un piastrellista 43enne di origine brasiliana, ha registrato una doppia vincita al Gratta e Vinci.

Prima 800mila euro con un biglietto a Modena e successivamente, il 22 febbraio, ben due milioni di euro a Garda. Quest'ultima somma, però, è al momento congelata perché due suoi amici lo hanno accusato di averli traditi, sostenendo di aver concordato di dividere la vincita in tre parti.

Intervistata ieri nel corso della trasmissione Pomeriggio Cinque andata in onda su Canale 5 e condotta da Myrta Merlino, la donna ha raccontato cosa è successo: "All'inizio avevano messo 50 euro a testa, poi il giorno dopo ne hanno presi altri".

Secondo la donna, subito dopo l'incredibile vincite, le famiglie dei tre fortunati amici hanno trascorso insieme qualche ora: "Abbiamo festeggiato qui, c'erano anche la moglie e la figlia di lui: era già stabilito che la vincita fosse divisa", ha aggiunto. Tuttavia, secondo il racconto della moglie di uno dei due accusatori, le cose sono cambiate al momento dell'incasso: "Quando sono andati in banca per ritirare la vincita, non potevano entrare tutti insieme per il discorso Covid – ha detto – è andato lui da solo e ha voluto incassare da solo la vincita e non ha voluto andare dal notaio".

Ma lei non ci sta: "Hanno comprato un biglietto in tre, hanno diviso le spese dell'acquisto dei biglietti in tre. Di conseguenza, la vincita doveva essere divisa per tre", ha concluso.

Il 43enne dal canto suo si è detto certo del fatto che i due milioni spettavano a lui "in quanto il tagliando vincente l’ho acquistato io: non ho comprato ticket in società con loro, non ne avevano alcun bisogno, avevo da poco vinto e già incassato 800mila euro (un ticket vincente da 800 mila euro a Modena, ndr), non avevo certo bisogno del loro contributo per comprare altri biglietti. Quelle che sono venuti qui a dire in tribunale sono tutte bugie, non c’era alcun accordo di spartizione, invece loro dopo la mia vincita insistevano affinché andassimo dal notaio perché dicevano di non fidarsi di mia moglie e mia figlia. Io però ho fatto di testa mia e sono andato a incassare la vincita a Peschiera del Garda, finché pochi giorni dopo mi ha convocato la Finanza".

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