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In Italia c’è carenza del farmaco chemioterapico fluorouracile: non sarà disponibile per mesi

L’AIFA: “Le confezioni disponibili non saranno in grado di soddisfare le richieste del mercato per i prossimi mesi”. Il farmaco viene impiegato per il trattamento delle neoplasie dell’apparato gastroenterico, della mammella e del distretto testa-collo.
A cura di Davide Falcioni
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Il fluorouracile, farmaco chemioterapico somministrato a molti malati di tumore, è attualmente carente o disponibile in quantità ridotta in Italia. Lo comunica l'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) sul proprio sito. "Le confezioni disponibili non saranno in grado di soddisfare le richieste del mercato per i prossimi mesi", ha dichiarato l'agenzia, che tuttavia rassicura: siamo "in costante contatto con i titolari delle Autorizzazioni alle Immissioni in Commercio dei medicinali a base di Fluorouracile per avere aggiornamenti su eventuali prossime forniture aggiuntive".

"Il fluorouracile è un farmaco che rientra in numerosi schemi di trattamento per neoplasie dell'apparato gastroenterico, della mammella e del distretto testa-collo. La sua carenza, sia pur transitoria, rappresenta un reale problema per la pratica clinica oncologica anche a causa della impossibilità di sostituirlo con altri farmaci per uso parenterale", sottolinea l'Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom). Per contribuire al superamento della carenza, Aiom invita i clinici "a considerare schemi terapeutici alternativi con farmaci orali (capecitabina) per i pazienti che inizieranno un nuovo trattamento nelle prossime settimane, se previsti nelle linee guida disponibili e clinicamente indicati".

la carenza del farmaco riguarderà decine di migliaia di pazienti. "Stimiamo – sottolinea il presidente Aiom, Francesco Perrone – che circa il 20% dei nuovi pazienti oncologici ogni anno potrebbe avere potenzialmente bisogno del fluorouracile, si tratta di 70-75mila pazienti l'anno". L'Aifa ha quindi ribadito che "sta già mettendo in moto anche tutte le procedure inerenti l'import del farmaco per superare il momento di criticità"; l'Agenzia del farmaco si è detta disponibili a rilasciare alle strutture sanitarie che ne faranno richiesta l'autorizzazione a importare il farmaco dall'estero.

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