In carcere l’attore Alberto Gimignani

È rientrato dagli Stati Uniti ed è finito direttamente al carcere romano di Regina Coeli, l'attore Alberto Gimignani, protagonista di diverse serie televisive di successo come la soap opera "Un posto al sole", "Il Commissario Rex" e in tempi passati anche la celebre serie televisiva "La Piovra". Gimignani era destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere su richiesta della Direzione distretturale antimafia di Roma nell'ambito di un'indagine che ha smascherato un giro di telefoni e tablet rubati. L'attore è accusato di essere il tecnico informatico in grado di adattare i telefoni sottratti illecitamente, allo scopo di per farli tornare in funzione nonostante il blocco delle aziende telefoniche (quello per intenderci che scatta dopo la denuncia). Per far ciò veniva forzato il software dei dispositivi. La ‘base logistica' del gruppo era nel cuore di Roma, a piazzale Flaminio.
Di cosa è accusato l'attore Alberto Gimignani
Le indagini che vedono coinvolto Alberto Gimignani sono partite nel gennaio 2013, quando i carabinieri hanno cominciato ad indagare su decine di denunce di furti di telefonini di fascia alta, soprattutto smartphone. I prediletti della banda erano gli iPhone 5 Apple. Tra le vittime dei borseggi ovviamente molti turisti italiani e stranieri in centro e sui mezzi pubblici, ma anche personaggi più in vista: fra i cellulari sottratti e riadattati per il riciclaggio anche ai quello di un parlamentare e quello della figlia di un ambasciatore. Secondo l'accusa Gimignani riusciva a risalire – usando un software – al Paese di provenienza del telefono e del gestore. Poi cancellava il codice dei telefonini rubati e il cellulare tornava a funzionare, nonostante il blocco. I carabinieri corso delle perquisizioni hanno trovato numerosi codici Imei di smartphone e tablet rubati. Gimignani si è presentato spontaneamente alla caserma dei carabinieri della compagnia Roma Centro accompagnato dal suo avvocato, ed è stato poi portato in carcere. Nell'inchiesta sono coinvolte 18 persone tra i quali molti nordafricani e romeni.