In 500 accalcati a ballare con poche mascherine: blitz della polizia, chiuso l’Oxigen di Villorba
La polizia è arrivata insieme ai vigili del fuoco poco dopo la mezzanotte tra sabato e domenica nelle sale dell’Oxigen di Villorba, locale nella provincia di Treviso, e quando ha fermato la musica e acceso le luci ha trovato circa 500 giovani, età media 20 anni, che stavano trascorrendo la serata in pista e nella terrazza senza rispettare il distanziamento di un metro e molti senza neppure indossare la mascherina. A quanto emerso, inoltre, la festa era abusiva in quanto il locale ha solo la licenza per somministrazione di bevande e non per il ballo. È scattata quindi la chiusura del locale nella provincia di Treviso mentre ai gestori verranno contestate varie violazioni amministrative che prevedono sanzioni pecuniarie per diverse migliaia di euro e sono in corso ulteriori accertamenti e riscontri per verificare eventuali conseguenze penali.
Con l’acuirsi dell’emergenza sanitaria derivante dalla diffusione del Coronavirus, la questura di Treviso ha ulteriormente intensificato l’attività di controllo degli esercizi pubblici di intrattenimento e di pubblico spettacolo, per garantire il rispetto del divieto di assembramento e di aggregazione di persone. Vista la gravità di questo episodio il Questore preannuncia ulteriori stringenti controlli nei prossimi giorni per garantire il rispetto delle misure di distanziamento e di anti assembramento, nonché della normativa di sicurezza in genere, negli esercizi del Trevigiano.
Gli agenti, secondo la questura, nel locale di Villorba si sono trovati di fronte a una situazione di notevole pericolo sia dal punto di vista sanitario che di pubblica sicurezza, a causa del sovraffollamento di avventori rispetto all’effettiva capacità del locale e all’accertata inidoneità strutturale. Erano diverse anche le inadempienze delle norme in materia di sicurezza e antincendio in quanto il locale presentava estintori non revisionati e uscite di sicurezza e vie di fuga ostruite. Già l’anno scorso il locale era stato chiuso per lo stesso motivo. Peraltro il locale, al fine di poter accogliere un numero sempre più maggiore di clienti, aveva attrezzato una terrazza, nell’area esterna, in difetto di concessioni e di rilevazioni tecniche, per somministrare le bevande.