Il ristorante di Antonia Klugmann allagato, la chef a Fanpage: “Sconvolti, abbiamo aiutato i clienti a scappare”

La chef Antonia Klugmann ha raccontato a Fanpage.it gli attimi in cui, insieme allo staff del ristorante “L’Argine a Vencò”, si è accorta che l’acqua era entrata nel locale in seguito all’ondata di maltempo che ieri notte ha travolto Brazzano di Cormons (Gorizia)
A cura di Gabriella Mazzeo
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Le immagini del ristorante "L’Argine a Vencò"
Le immagini del ristorante "L’Argine a Vencò"

L'intero ristorante "L'Argine a Vencò", di Antonia Klugmann, è finito sotto l'acqua dopo le forti precipitazioni e il maltempo in Friuli. Particolarmente colpito è stato Brazzano di Cormons (Gorizia), dove un'abitazione è stata travolta da una colata di fango. Si cercano due dispersi dopo la frana.

"Abbiamo giù subito danni simili un anno e mezzo fa – ha spiegato a Fanpage.it la chef già giudice di Masterchef -. Siamo ancora nel locale, da noi non è arrivato ancora nessuno. Possiamo vedere da qui che c'è stata una frana, probabilmente la Protezione Civile è impegnata su questo fronte. Non è stata interessata solo la zona a valle, ma buona parte della superficie dei colli orientali".

Il giardino del ristorante completamente allagato
Il giardino del ristorante completamente allagato

Lo staff del locale si è reso conto che l'acqua era entrata nel ristorante stellato nella serata di ieri, mentre vi erano ancora gli ospiti seduti a due tavoli. "Ce ne siamo accorti durante il servizio della cena. Avevamo ancora due tavoli pieni. Abbiamo chiesto ai clienti di fare attenzione e abbiamo aiutato tutti ad andare via dal ristorante. Io sono rimasta con il mio sous-chef e caro amico per monitorare la situazione, abbiamo dormito nelle stanze al piano di sopra. Nessuno è venuto ad aiutarci".

La chef del ristorante "L’Argine a Vencò", Antonia Klugmann
La chef del ristorante "L’Argine a Vencò", Antonia Klugmann

L'acqua, ha spiegato a Fanpage.it Klugmann, ha invaso tutti i locali, dagli spogliatoi fino ai magazzini e alla cucina. "Un anno e mezzo fa avevamo vissuto una situazione simile e avevamo investito nella sicurezza, avevamo rimesso in piedi anche tre camere. Avevamo dovuto aspettare che muri e materiali si asciugassero per metterci mano, ora siamo di nuovo in questa situazione. Dovremo attendere di nuovo che si asciughi tutto per riprendere i lavori".

"Più tempo dovremo aspettare per rimettere a posto, peggio sarà. Vogliamo che arrivi qualcuno per aiutarci a buttare fuori l'acqua e a mettere dei sacchi. Sappiamo che l'argine del fiume ha ceduto e vogliamo metterci in sicurezza nel caso in cui nelle prossime ore accadesse di nuovo. Invece siamo qui e non sappiamo nulla" ha spiegato la chef, ricordando anche la paura provata nell'aver visto l'acqua salire durante la notte.

"Non si può spiegare. Abbiamo aiutato tutti ad andare via, poi siamo rientrati nel locale per passare la notte qui. Una paura terribile. Questo ristorante è la mia vita, è immerso nella natura e lo amo, ma abbiamo speso decine di migliaia di euro per metterlo in sicurezza un anno fa, è evidente che se un giorno di pioggia può annullare tutto questo lavoro in una regione ricca come il Friuli-Venezia Giulia, significa che la politica deve fare delle scelte a monte di protezione del territorio. È per questo che esiste la politica, per pensare al bene comune e mettere il denaro pubblico in cose che interessano tutti, come la sicurezza del territorio. Non si può guardare il cielo e avere paura della pioggia, è inutile parlare di turismo se non lo facciamo in un territorio sicuro dove poter far crescere la propria azienda".

Alcuni sacchi di fortuna posti all’entrata del ristorante
Alcuni sacchi di fortuna posti all’entrata del ristorante

Lo staff del locale ha staccato l'energia elettrica in cucina e i frigoriferi, ci spiega la chef, sono tutti spenti. "L'energia è ancora attiva solo al piano di sopra" ha sottolineato con voce scossa. "Siamo tutti sconvolti, anche perché si tratta di un ristorante che ha investito sulla sicurezza in questo senso perché abbiamo già avuto danni. Non è servito a nulla. Più di così un piccolo ristorante non può fare".

"Adesso che purtroppo ci sono i dispersi, ora che ci sono macerie e probabilmente feriti, spero che la politica capisca quanto è importante ragionare in termini protettivi per il territorio".

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