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Il postino che non consegnava la posta, ma la nascondeva a casa

Da mesi aveva smesso di consegnare la corrispondenza. Per risparmiare la fatica se la portava a casa o la buttava. Così è stato arrestato un portalettere di Capaci, originario di Verona.
A cura di Biagio Chiariello
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Il postino che non consegnava la posta ma la nascondeva a casa

Avrebbe dovuto consegnare la posta agli abitanti di Capaci, nei pressi di Palermo, ma invece la teneva nascosta nella sua abitazione. Lo hanno scoperto i carabinieri, che hanno arrestato, P. A., 56 anni, originario di Verona e trasferitosi in Sicilia o due anni fa per lavoro. Le indagini delle forze dell'ordine hanno permesso di accertare che il portalettere per facilitarsi il lavoro, invece che consegnare la posta, la portava direttamente con sé a casa o, peggio, la buttava. I carabinieri lo hanno infatti colto in flagranza di reato mentre «occultava e sopprimeva» la corrispondenza che gli veniva assegnata quotidianamente per la consegna. L'uomo è stato arrestato ed ora è in carcere.

 In casa del postino sono state trovate migliaia di lettere, raccomandate, assicurate, carte di credito, atti giudiziari, fatture. Qualcosa come 700 chili di corrispondenza mai recapitata, che risale anche allo scorso anno. I militari hanno iniziato le indagini a seguito delle segnalazioni della cittadinanza che aveva, giustamente, lamentato disservizi legati ai ritardi delle Poste Italiane (dai pagamenti delle bollette agli inconvenienti con banche ed enti vari). Al postino per portare a casa la "giornata" (e la posta), bastava  falsificava le firme dei destinatari delle consegne sull'apposito registro. La posta è stata sequestrata dei carabinieri, prima di rientrare in possesso dei legittimi destinatari.

Il portalettere ora dovrà rispondere di molteplici accuse: peculato, violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza commessa da persona addetta al servizio delle poste, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e violazione della segretezza della corrispondenza. Nel'attesa degli sviluppi della vicenda giudiziaria, l'uomo è stato trasferito alla Casa Circondariale “Ucciardone” di Palermo, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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