Il No Tav che insultò il carabiniere “pecorella” condannato a 4 mesi di carcere

"Sei proprio una bella pecorella… gli dai anche i bacini alla tua ragazza con quella mascherina? Così non gli attacchi le malattie". Le parole che Marco Bruno rivolse al carabiniere Stefano Fassa nel cantiere di Chiomonte durante una manifestazione in Val di Susa contro la linea ad alta velocità, sono costati all’attivista del movimento No Tav quattro mesi di reclusione con la condizionale. La condanna è stata comminata dal giudice monocratico di Torino, Gian Luca Robaldo. L'accusa – oltraggio a pubblico ufficiale – è stata sostenuta dal pm Nicoletta Quaglino, che aveva chiesto sei mesi di carcere.
Era il 28 febbraio 2012, all'altezza dello svincolo autostradale Torino-Bardonecchia, centinaia di manifestanti bloccarono la carreggiata della A32. Le telecamere di una troupe televisiva del Corriere della Sera si soffermarono sul lungo faccia a faccia tra attivisti e forze dell'ordine. In particolare su Marco Bruno che insultò un militare dell'Arma apostrofandolo più volte come pecorella. Il militare non reagì alle provocazioni e questo gli è valso successivamente il riconoscimento dell'Arma. "L'ho guardato negli occhi e non gli ho risposto. La sua era una provocazione, un modo di istigare una reazione. Ma quando ha visto che la reazione non c'è stata, se n'è andato", ha detto Fadda ricostruendo in tribunale l'episodio nell'udienza dello scorso 29 novembre.