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Il loro compagno ha la leucemia: centinaia di studenti in coda per donare midollo osseo

Sta accadendo questi giorni ad Alba, in provincia di Cuneo. Il passaparola è stato lanciato su facebook.
A cura di D. F.
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Nell'epoca dell'iper connessione un post su facebook può salvare una vita, come è accaduto al Liceo Scientifico Leonardo Cocito di Alba, in provincia di Cuneo, dove alcuni fa il preside ha convocato i rappresentanti di istituto e detto loro: "Andrea, uno dei nostri ragazzi di quarta, sta male, ha la leucemia. Non c’è tempo da perdere, bisogna diffondere quanto più possibile un appello per cercare un donatore di midollo compatibile". Come racconta La Stampa nel giro di poche ore grazie a facebook, a un passaparola su Whatsapp e un post sul blog della scuola la voce ha fatto il giro di tutti gli istituti della zona: "Uno studente della nostra scuola è affetto da una grave malattia emopoietica. Ciò comporta una defezione a livello cellulare con rischi elevati verso infezioni, setticemie e malattie con decorso quasi sempre mortale. Tutti noi possiamo provare a dargli una mano, come solo la comunità del “Cocito” sa fare. L’aiuto più concreto è la donazione del midollo osseo: occorre sottoporsi a un test preliminare veloce e non invasivo, tramite tampone salivare".

Il messaggio si diffonde a macchia d'olio. Arriva nelle scuole e nelle case, nei bar e nei parchi di tutta la provincia, mentre Andrea – che stava sottoponendosi a delle terapie – resta sbalordito da tanta solidarietà: "Sono davvero commosso. Pensare che mi stanno sostenendo i compagni e addirittura l’intera città mi mette forza e coraggio". Dal canto suo  Alessandro Tomassetti, rappresentante degli studenti del Cocito ha spiegato: "Il preside ci ha detto che era una cosa urgente e così non ci abbiamo pensato su un attimo. Andrea è un nostro compagno, un ragazzo che da quattro anni incrociamo tutti i giorni nei corridoi. Impossibile non sentirci coinvolti". In realtà la mobilitazione non garantisce il reperimento di midollo osseo compatibile con quello di Andrea: le probabilità, infatti, sono una su centomila.

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