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Il figlio lascia la compagna, il boss lo fa pestare a sangue: aveva combinato la relazione per affari

Il boss mafioso Antonino Di Giovanni ha fatto pestare a sangue il figlio dopo che quest’ultimo ha lasciato la compagna figlia di un altro membro della criminalità organizzata. Di Giovanni avrebbe organizzato una vera e propria spedizione punitiva contro il figlio insieme al consuocero Giuseppe Incontrera.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Aveva lasciato la compagna perché non l'amava: per questo motivo è stato picchiato a sangue dal padre, il boss Antonino Di Giovanni. La storia è emersa da un'inchiesta dei carabinieri di Palermo sulla cosca di Porta Nuova. Secondo quanto ricostruito, il boss Di Giovanni aveva combinato per il suo primogenito un matrimonio con la figlia di Giuseppe Incontrera, altro personaggio di spicco della criminalità organizzata. Stando a quanto evidenziato da alcune intercettazioni ambientali degli agenti, il rampollo del capomafia aveva lasciato la fidanzata scelta dalla famiglia per intraprendere una relazione con una coetanea parente di un maresciallo.

Dopo aver scoperto del tradimento, il boss Di Giovanni ha organizzato una vera e propria spedizione punitiva contro il figlio per "vendicare il torto subito". All'aggressione avrebbe partecipato anche il consuocero Giuseppe Incontrera. I due, che in più intercettazioni hanno definito la decisione del ragazzo un "affronto alla famiglia d'origine e a quella che lo aveva accolto", hanno prima minacciato la sua nuova fiamma, invitandola a troncare quella nuova relazione, poi hanno teso una trappola al giovane cogliendolo di sorpresa mentre si trovava nella sua auto.

La ricostruzione di quanto accaduto è stata fornita da alcune cimici piazzate dai carabinieri. Secondo quanto accertato, il ragazzo stava guidando la sua macchina per le strade di Palermo quando suo padre lo ha costretto a fermarsi in piena notte e scendere dalla vettura. L'uomo lo avrebbe aggredito con l'aiuto di alcuni membri del clan mafioso. "Il suo sangue schizzava da tutte le parti – racconta il boss nelle intercettazioni ambientali ora nelle mani delle forze dell'ordine – io sono rimasto fermo mentre lo picchiavano. Non ho dovuto fare nulla. Sembrava di avere davanti Hulk"..

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