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Guerra in Ucraina

Il colonnello Giuliacci: “In caso di guerra nucleare più vittime da clima che da armi atomiche”

Il colonnello Mario Giuliacci spiega a Fanpage.it perché nel caso in cui scoppiasse una guerra nucleare ci sarebbero molte più vittime per il clima che non per le armi atomiche: “Si verrebbe a creare un vero e proprio inverno nucleare capace di cambiare profondamente l’intero nostro Pianeta”.
A cura di Ida Artiaco
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Nel caso in cui scoppiasse una guerra nucleare ci sarebbero molte più vittime per il clima che non per le armi atomiche. Ne è convinto il colonnello Mario Giuliacci, meteorologo e direttore operativo di meteogiuliacci.it, che a Fanpage.it ha spiegato cosa potrebbe succedere se il conflitto tra Russia e Ucraina dovesse degenerare, specialmente dopo che Vladimir Putin ha reso nota la sua volontà di mettere in stato di allerta il sistema di deterrenza nucleare in risposta alle sanzioni imposte dai Paesi occidentali. Il che non significa assolutamente che Mosca intenda utilizzare le armi atomiche ma di certo la minaccia è arrivata forte e chiara soprattutto ai leader della Nato.

Secondo Guliacci, "un eventuale conflitto nucleare avrebbe effetti disastrosi su gran parte del Pianeta, e non solo in termini di vittime dirette di questi letali e spaventosi ordigni ma anche come brusche e intense modificazioni del clima del pianeta. Alcuni studiosi hanno simulato gli effetti sul clima per due diversi scenari: il primo prevedeva l’eventualità di una guerra nucleare totale utilizzando tutto il loro arsenale noto e meno noto, il secondo invece una guerra meno cruenta in cui venisse utilizzato solo un terzo di tale arsenale. L'ho scritto in un articolo del 2017, ma oggi questa riflessione torna più che mai attuale". A preoccupare è il cosiddetto inverno nucleare: "Il fumo e il pulviscolo generati da una guerra nucleare infatti sarebbero in grado di provocare un brusco e deciso cambiamento climatico dalle conseguenze disastrose per l’umanità intera, al punto da causare un numero di vittime maggiore delle bombe stesse".

L'esperto ha sottolineato che "secondo gli studiosi nell’eventualità di una guerra nucleare il problema sarebbe la densa coltre di fumo prodotta dalle esplosioni: uno spesso strato opaco che avvolgerebbe tutto il Pianeta riflettendo una bella fetta della radiazione solare e causando così un drastico crollo della produzione agricola capace di scatenare una carestia a livello globale senza precedenti nella storia. Per arrivare a questi risultati gli studiosi hanno utilizzato un modello di simulazione del clima in grado di riprodurre le dinamiche atmosferiche di tutta l’Atmosfera, compresa la Mesosfera, e quindi dalla superficie fino a circa 80 chilometri di quota. Ebbene, nel caso della guerra più cruenta, con l’utilizzo dell’intero arsenale, in base alle simulazioni al computer si verrebbe a creare un vero e proprio inverno nucleare capace di cambiare profondamente l’intero nostro Pianeta: molta della fuliggine prodotta infatti rimarrebbe sospesa nell’Atmosfera per oltre un decennio, causando in brevissimo tempo un crollo delle temperature medie di circa 7 °C e una diminuzione della piovosità a livello planetario di circa la metà, con effetti devastanti sulla produzione agricola di tutto il Pianeta e di conseguenza anche una carestia senza pari nel passato".

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