3.005 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Il cinghiale trovato sullo zerbino non stava dormendo, era in agonia dopo essere stato travolto

Fonti sanitarie hanno confermato che le analisi condotte dall’Asl ligure sulla carcassa dell’animale trovato a Genova e abbattuto hanno stabilito che in realtà era molto sofferente a causa di fratture, molto evidenti probabilmente causate da un investimento.
A cura di Antonio Palma
3.005 CONDIVISIONI
Immagine

Non stava affatto dormendo il cinghiale trovato sullo zerbino di casa da un abitante di Genova nel quartiere collinare di Quezzi e la cui foto è diventata virale sui social.

Come hanno confermato a Fanpage.it fonti sanitarie, le analisi condotte dall’Asl ligure sulla carcassa dell’animale abbattuto, hanno stabilito che in realtà era molto sofferente, in agonia e molto probabilmente aveva trovato quel rifugio per esalare l’ultimo respiro in tranquillità.

I veterinari della Asl3 e le guardie regionali che sono stati chiamati sul posto e lo hanno sedato con una cerbottana e poi portato via dal palazzo, in effetti si sono subito accorti che l’animale non era affatto in forma ma al contrario era sofferente e visibilmente sottopeso.

Immagine

La conferma però è arrivata dalla necroscopia effettuata sulla carcassa dell’animale dai veterinari. Come appreso da Fanpage.it, il cinghiale infatti presentava delle fratture molto evidenti e questo lascia ipotizzare che l'animale si possa essere rifugiato nel palazzo dopo essere stato investito da un'auto o da un mezzo pesante o essere caduto ed essersi ferito gravemente in qualche modo.

Le lesioni erano gravi ma non erano recentissime è molto probabilmente l’animale negli ultimi giorni ha vagato in giro senza meta prima di entrare nel palazzo per trovare un riparo, consapevole che stava per morire

Del resto lo stesso autore del ritrovamento e dello scatto virale aveva confermato che il cinghiale non sembrava in grande forma, dimostrandosi pochissimo reattivo alla cattura da parte degli agenti del nucleo della polizia regionale che gestisce la fauna selvatica in ambito urbano.

La storia assume dunque dei connotati molto più tristi di quanto si pensasse in un primo momento quando si era ipotizzato che l’animale stava tranquillamente sonnecchiando sullo zerbino del malcapitato residente di Quezzi.

I primi test invece hanno escluso fortunatamente l’altra ipotesi e che cioè l’animale potesse essere malato. Fra le ipotesi infatti vi era anche quella della peste suina e della salmonellosi. Le analisi sono ancora in corso ma, durante la stessa necroscopia, i veterinari non hanno trovato organi compromessi e quindi tendono a escludere fortemente che vi possa essere anche una malattia.

3.005 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views