Il caso di Stefania Barral, dispersa dopo un incidente stradale: “Non la cercano più”

Una deputata di Forza Italia, Daniela Ruffino, ha sollecitato, con un'interrogazione parlamentare e una lettera, il ministro degli Esteri e il presidente del Consiglio ad attivarsi nelle ricerche di Stefania Barral, una donna che risulta dispersa dall'11 giugno scorso. Stefania, trentottenne di Villar Perosa (Torino), è rimasta coinvolta insieme al suo compagno Marco Caffer, quarantatré anni, in un tragico incidente in moto. Lui è morto sulla strada che dal Colle della Lombarda (Cuneo) scende verso la stazione invernale francese di Isola 2000 mentre lei è finita in un torrente di montagna dopo lo schianto in moto e non è stata più trovata. Secondo l’onorevole Ruffino, le autorità francesi hanno sospeso troppo presto le ricerche della donna e per questo ha voluto far conoscere il caso al governo. “Il governo italiano – così la deputata Daniela Ruffino – deve prodigarsi con le autorità d'Oltralpe e chiederne la disponibilità completa per arrivare alla soluzione di una vicenda drammatica che ha sconvolto la famiglia e l'intera comunità”. “Il risvolto assurdo – ha spiegato ancora la deputata – è che fino a oggi è stata la famiglia di Barral ad attivarsi nella ricerca del corpo arruolando alcuni sommozzatori che sono riusciti a recuperare i jeans e il casco della giovane nel torrente Guercha”.
Lo sfogo del padre della donna dispersa – La donna dispersa è molto conosciuta a Cavour e Garzigliana dove il padre, presidente della Proloco di Villar Perosa, gestisce un’attività di noleggi di tensostrutture per le feste e manifestazioni. “Nessuno in Francia dopo domenica scorsa sta più cercando mia figlia, i pochi segnali che abbiamo, per poter finalmente dire che purtroppo Stefania è finita nel fiume, abbiamo dovuto trovarli da soli”, si è sfogato il padre della donna confermando che due sommozzatori da lui arruolati hanno trovato i pantaloni della figlia e alcuni amici a parenti il casco.