Il Belgio schiera i militari per arginare contagi Covid, ma è boom di positivi tra i soldati

In Belgio la settimana appena iniziata sarà decisiva per capire se ripristinare o meno il lockdown totale. I contagi medi giornalieri hanno superato la quota 10mila per un Paese di 10 milioni di abitanti. Le terapie intensive sono quasi piene. Il governo ha quindi valutato di schierare l'esercito per far fronte alla situazione epidemiologica facendo rispettare i divieti. Il piano però si scontra con il boom dei contagi proprio tra i soldati, con i familiari che polemizzano con i vertici della Difesa per non aver protetto il personale a sufficienza.
Il piano del governo prevede l'utilizzo di circa 1.500 soldati: prevalentemente si tratta di personale medico militare, infermieri e paramedico. Sarà inoltre disponibile il personale per il trasporto dei malati o la distribuzione logistica. Si parla inoltre di costruire alcuni ospedali di campagna, soprattutto in città come Liegi, una delle più colpite dal Covid.
Una fonte interna all'esercito fa sapere che i casi di positività stanno esplodendo all'interno del dipartimento. Anche i soldati in esercitazione in Germania, precisamente a Bergen, sono vittime del contagio: 75 di loro sono già stati rimpatriati per la quarantena dopo la registrazione di alcune positività sintomatiche. Dall'esercito puntano il dito contro i comandi locali che mostrerebbero, sempre secondo i soldati, riluttanza ad applicare i protocolli di sicurezza che avrebbero ridotto sensibilmente l'impatto del Covid sui soldati. A sostenere questa tesi anche i familiari dei militari, soprattutto di quelli attualmente in Germania. Secondo le accuse rivolte al governo, i test condotti finora riguardavano soltanto i sintomatici e non l'intero reparto, favorendo la diffusione tra i soldati e i loro parenti. Una carenza che potrebbe ritorcersi contro il governo stesso.