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Igor il russo vuole scontare la pena in Italia, chiederà l’estradizione dalla Spagna: “Se lo tengano”

“Se lo tengano. Spero nella legge spagnola perché da noi rischia di uscire” ha commentato la vedova del barista Fabbri, la prima vittima di Igor il russo.
A cura di Antonio Palma
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Vuole scontare la sua pena in Italia Norbert Feher, alias Igor il Russo, il killer che terrorizzò l’Italia e la Spagna nel 2017 con una serie di omicidi e una fuga con annessa caccia all’uomo durata a lungo fino alla sparatoria finale a e alla cattura nel Paese iberico.

Feher da quel momento è rimasto detenuto in Spagna dove è stato condannato a 25 anni per gli omicidi dell’allevatore José Luis Iranzo e dell’agente del Roca Victor Romero, e all’ergastolo per l’assassinio dell’altro poliziotto, Victor Caballero, avvenuti nell'aprile del 2017 in Aragona, dopo la fuga dall’Italia.

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Ora però chiede di poter scontare la condanna nel nostro Paese dove la Cassazione lo ha condannato all’ergastolo per gli omicidi del barista Davide Fabbri e del volontario Valerio Verri oltre che per il tentato omicidio dell'agente provinciale Marco Ravaglia durante la fuga.

A darne notizia è stato il suo stesso legale annunciando una prossima richiesta di estradizione alle autorità spagnole. “Probabilmente a breve presenterà la richiesta di estradizione” ha affermato infatti al Resto del Carlino il suo legale in Italia, l'avvocato Gianluca Belluomini.

Igor il Russo
Igor il Russo

Una richiesta che era stata avanzata a suo tempo anche dalle autorità italiane ma che apre di nuovo una ferita mai rimarginata del tutto tra i parenti e familiari delle sue vittime italiane.

"Che se lo tengano. Spero nella legge spagnola perché da noi rischia di uscire. In Italia la giustizia non esiste e fino a quando vivrà non avrò pace. Mi ha distrutto la vita togliendomi la cosa più preziosa, resta un mostro" è il commento della vedova del barista Fabbri, la prima vittima di Igor il russo.

La vita carceraria di Norbert Feher in Spagna del resto non sembra andare molto bene. Lo scorso anno aveva fatto parlare di sé anche per aver mandato in ospedale cinque persone tra cui un funzionario della prigione di Duenas e operatori carcerari. L’aggressione per evitare di essere trasferito.

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