I truffatori di lingotti d’oro vivevano con Rolex, Maserati e 800 bottiglie di vino: 5 a processo, 2 latitanti

È iniziato il processo contro i truffatori dei lingotti d'oro. Nei mesi scorsi le indagini avevano svelato come migliaia e migliaia di italiani erano stati convinti a investire tutti i loro risparmi in oro senza mai più però vedere un euro.
Venerdì 3 ottobre c'è stata l'udienza davanti al giudice per l'udienza preliminare per i primi cinque imputati: dovranno difendersi dall'accusa di associazione a delinquere e reato finanziario. Su di loro si fondava la Global group consulting Spa, ovvero uno studio di consulenza globale con sede a Milano. Non saranno gli unici imputati: a breve potranno iniziare altri processi nei confronti di altri stretti collaboratori che verranno processati per truffa.
Risultano però ancora latitanti Samuel Gatto e la moglie Stefania Gallenti, ovvero quelli che gli inquirenti hanno definito i registi della maxi-truffa. Si troverebbero all'estero.
Chi sono gli imputati e quante sono le vittime
A processo c'è chi gestiva l'associazione a delinquere. Eccoli: Giorgio Maria Marone, Moreno Alestra, Valerio Tirelli, Nicola Meneghetti e Giovanna Piera Deledda.
I risparmiatori purtroppo vittime del raggiro sono stati tantissimi, motivo per cui il processo si sta tenendo nell'aula bunker del carcere di Opera. La fila degli avvocati era lunga: tutti hanno chiesto che il loro assistito venisse riconosciuto parte civile del processo così da ottenere un risarcimento che permettesse loro di avere indietro – anche in sede civile – i proprio risparmi. Le vittime almeno sono 2.300. Si dovrà attendere l'udienza del 13 ottobre per capire se il gup ha accettato tutte le richieste di parti civile.
Come funzionava la truffa dei lingotti d'oro
Tra gli avvocati che rappresentano alcune vittime ci sono anche i legali Claudio Parisi e Cristiano Cominotto. Per loro questa truffa "è un meccanismo diabolico". Cominotto a Fanpage.it spiega quello che sta succedendo: "La vicenda della Global Group Consulting rappresenta, per dimensione e diffusione, una delle più gravi truffe finanziarie emerse negli ultimi anni. Le persone coinvolte non erano investitori professionisti, ma cittadini che hanno creduto in un progetto presentato come serio, garantito e redditizio. L’apparenza di regolarità – società costituite, contratti formalmente corretti, rendimenti iniziali puntualmente versati – ha reso l’inganno particolarmente credibile e difficile da individuare in tempi rapidi".
Poi l'avvocato entra nel dettaglio per spiegare i meccanismi di questa truffa: "Secondo l’impostazione accusatoria, il sistema era organizzato come uno schema Ponzi, in cui i versamenti dei nuovi investitori venivano utilizzati per pagare i rendimenti dei precedenti. Quando il flusso di nuovi aderenti si è esaurito, la struttura è inevitabilmente crollata, lasciando centinaia di famiglie senza risparmi".
E ora è iniziato il processo: "In aula abbiamo depositato le costituzioni di migliaia di parti civili. La mia priorità come avvocato è quella di assicurare che le somme già sequestrate vengano effettivamente destinate al risarcimento delle vittime. Sarà un percorso lungo e complesso, ma la tutela degli investitori danneggiati rimane l'obiettivo principale". Intanto "gli imputati presenti hanno presentato istanza di patteggiamento, sulla quale il Tribunale dovrà pronunciarsi nelle prossime udienze. Restano tuttavia irreperibili alcuni dei presunti organizzatori principali, per i quali sono in corso ulteriori accertamenti".
Infine: "Questa vicenda deve servire da monito. Nessun investimento ‘sicuro' può garantire rendimenti costanti e sproporzionati rispetto al mercato. La prevenzione, la trasparenza e la vigilanza restano le uniche vere difese per i risparmiatori".
Quanto valeva la truffa dei lingotti d'oro
E le cifre della truffa sono da capogiro. La Global group consulting Spa avrebbe guadagnato non meno di 36 milioni di euro. La Guardia di Finanza ha provveduto già a sequestrare 23 milioni di euro in contanti e altri 8,5 milioni in lingotti d’oro. In questo modo si garantirebbe già il risarcimento a gran parte delle vittime. Ma le indagini intanto procedono.
La vita di lusso dei cinque imputati
Stando a quanto riportato dall'ordinanza di sequestro nei confronti degli imputati, i cinque imputati vivevano nel lusso. Ora tutto gli è stato portato via perché il sospetto è che orologi, bottiglie di vino e macchine importati siano stati comprati con i risparmi delle loro vittime. Stando a quanto si legge delle carte della Procura, oltre ai lingotti d'oro in loro possesso avevano orologi di Louis Vuitton, di Hamilton, diversi Omega, Cartier e Rolex. Ma anche: 876 bottiglie di vino, Barolo, Brunello di Montalcino, Sassicaia Cantina Bolgheri, Franciacorta, Dom Perignon, Rum, Whisky, Gin e altri liquori, tutti di varie annualità. Di valore anche diversi quadri, borse, mobili e auto di lusso. E un'infinità di conti correnti e Iphone. Tutto è finito ora sotto sequestro e questi beni potranno servire per garantire il risarcimento alle vittime.