“Ho ucciso la mia ex moglie, sto andando in caserma”: la chiamata al 112 dell’assassino di Tiziana Vinci

Dopo aver accoltellato a morte la sua ex moglie Tiziana Vinci, Umberto Efeso ha chiamato il 112. Si sente lui che dice: "Buongiorno, ho ucciso la mia ex moglie. Sto andando a costituirmi alla stazione dei carabinieri di Ceparana". Si indaga sui particolari dell'ennesimo femminicidio d'Italia, questa volta a La Spezia. L'uomo era stato già denunciato dalla donna, tanto che aveva il braccialetto elettronico anti-stalking per monitorarne gli spostamenti. Era scattato infatti il "codice rosso" subito dopo la denuncia, ma non è servito a nulla.
Tiziana Vinci, 54enne e collaboratrice domestica, era uscita la mattina per andare al lavoro. Da mesi viveva con la paura dell'uomo: a maggio era andata via di casa perché era vittima di maltrattamenti e delle continue pressioni di controllo dell'uomo. Lo aveva denunciato e oltre al braccialetto elettronico il questore di La Spezia aveva firmato un ammonimento formale a non avvicinarsi. Negli ultimi 10 giorni però il braccialetto funzionava male tanto che i carabinieri avevano segnalato l'anomalia all'azienda che se ne occupa. Bisognava intervenire subito, invece il braccialetto non è stato mai sostituito e neppure riparato.
La tragedia nella mattina di ieri 13 agosto quando l'uomo di 57 anni si è messo in tasca il coltello e ha raggiunto la ex moglie sul posto di lavoro, ovvero una villa della Liguria dove anche lui aveva lavorato in passato come tuttofare. Nessuno quindi si è insospettito quando lo hanno visto entrare dal cancello. Invece appena davanti alla ex l'uomo l'ha accoltellata più volte uccidendola. Poi è salito in auto ed è andato via. Una collega della donna ha subito dato l'allarme ma quando i sanitari del 118 sono arrivati sul posto nulla è stato sufficiente per salvarle la vita.
Intanto i carabinieri si erano subito messi sulle tracce dell'uomo. La caccia è finita quando è stato Umberto Efeso a chiamare prima il 112 e poi a presentarsi in caserma dove avrebbe già confessato davanti agli inquirenti. Ora si stanno facendo tutte le verifiche del caso: prima tra tutte bisogna capire perché il braccialetto elettronico non ha funzionato e non è stato subito sostituito.