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Ha tentato il suicidio l’uomo che da 5 anni teneva il cadavere mummificato della mamma in casa

Bernardo Rossi, il 61enne di Verona che ha tenuto in casa per almeno cinque anni il corpo mummificato della madre Helga Engbarth, continuando ad incassarne la pensione, ha tentato di togliersi la vita tagliandosi le vene dei polsi.
A cura di Davide Falcioni
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Bernardo Rossi, il 61enne di Verona che ha tenuto in casa per almeno cinque anni il corpo mummificato della madre Helga Engbarth, continuando ad incassarne la pensione, ha tentato di togliersi la vita tagliandosi le vene dei polsi con un coltello. L'uomo, che in questi giorni soggiornava in un albergo in provincia, si sarebbe inferto alcuni tagli ai polsi e poi avrebbe chiamato le forze dell'ordine, venendo così soccorso. Ora è ricoverato in ospedale, ma è fuori pericolo.

La macabra scoperta è stata fatta quattro giorni fa in una casa del quartiere Borgo Milano di Verona. Stando a quanto accertato Rossi, accusato di occultamento di cadavere e truffa aggravata ai danni dello Stato, avrebbe nascosto i resti della madre morta da almeno 5 anni per intascare la sua pensione, pari a 30mila euro all'anno. Il corpo, completamente mummificato, si trovava all'interno di un sacco per la spazzatura che l'uomo ha stipato nella camera matrimoniale dell'appartamento in cui viveva, lavorava e dormiva. "Una vicenda agghiacciante, di degrado umano che lascia interdetti", ha commentato il capo della procura scaligera Bruno Bruni. Nei prossimi giorni, sulla salma (o meglio, su quel che rimane) sarà effettuata l'autopsia per accertare la data e le cause del decesso.

Come è stato scoperto il corpo della donna

Ma come si è arrivati alla scoperta del corpo dell'anziana donna? Alla polizia locale era giunta una segnalazione per un viavai sospetto da un immobile abbandonato di via Verga. A quel punto, gli agenti anni hanno rintracciato i proprietari della casa, che risultava cointestata a Rossi-Engbarth, per poter effettuare un sopralluogo. Ma Rossi non ha mai dato il suo consenso.

Di conseguenza è scattata una diffida per la messa in sicurezza dell'immobile. I poliziotti hanno poi tentato a contattare invano la signora Helga Maria: "Non c'è, è in vacanza", rispondeva il figlio. Forte dei sospetti, il procuratore Bruno Bruni ha autorizzato la perquisizione d'urgenza e gli agenti del Nucleo Polizia Giudiziaria della polizia locale, coordinato dal comandante Antonio Altamura, hanno chiesto l'intervento dei pompieri con un'autoscala. Una volta forzato l'ingresso, è stato finalmente trovato il cadavere della povera Helga.

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