Ha male al petto ma viene dimesso dal pronto soccorso, Giuseppe muore poco dopo a 40 anni: aperta inchiesta

A causa di alcuni dolori al petto, si era recato al pronto soccorso per controlli ma dopo le visite del caso era stato dimesso e rimandato a casa, poche ore dopo però Giuseppe Greco si è accasciato ed è morto davanti ai familiari a soli 40 anni. Sulla tragedia che si è consumata lunedì scorso a Lecce ora la procura del capoluogo salentino ha aperto una inchiesta per accertare esatta causa di morte ed eventuali mancanze da parte dei sanitari.
La compagna dell’uomo, infatti, ha deciso di presentare una denuncia querela ai carabinieri chiedendo di fare piena luce sull’accaduto e sulle ore precedenti alla tragedia. La procura ha aperto subito un fascicolo di indagine per responsabilità colposa per morte in ambito sanitario e disposto i necessari accertamenti. Il pm di turno infatti ha disposto il sequestro delle cartelle cliniche del 40enne e nelle prossime conferirà anche l’incarico di eseguire l’autopsia.
Dovrà essere l’esame post mortem infatti a stabilire l’esatta causa del decesso dell’uomo e solo successivamente si potrà capire quanto accaduto al pronto soccorso dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce a cui Giuseppe Greco si era rivolto meno di 24 ore prima del decesso.
Familiari e amici raccontano che il quarantenne si era rivolto all’ospedale perché alle prese con forti fitte al petto, una decisione non comune per lui perché persona non incline a lamentarsi e comunque in buona salute. Dopo la visita, però, era stato rimandato a casa dove si è consumato il dramma. I medici non hanno ritenuto opportuno un ricovero ma nelle ore successive Greco è morto.
La tragedia ha sconvolto i tanti amici che hanno inondato i social con post di ricordo e cordoglio al pari dei tanti appassionati di pesca sportiva, attività che lo vedeva impegnato da anni tanto da diventare anche giudice di gara. “Un ragazzo speciale, un’atleta fortissimo della Lenza Salentina. La pesca sportiva perde un campione nella vita e nello sport” è il commento unanime sia dei colleghi pugliesi che del resto d’Italia.