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Guerra in Ucraina

Guerra in Ucraina, il Capo di stato maggiore: “Militari italiani in alto stato di prontezza”

Secondo il Capo di stato maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, “ci sono 1.335 unità dell’esercito italiano in elevato stato di prontezza”.
A cura di Giacomo Andreoli
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"Ci sono 1.335 unità dell'esercito italiano in elevato stato di prontezza". Il Capo di stato maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, spiega così come si sta preparando il nostro esercito con il procedere della guerra in Ucraina. Tra i mezzi pronti del nostro Paese ci sarebbero 500 incursori, 77 veicoli terrestri, due navi e 5 aerei.

L'ammiraglio è intervenuto in audizione alle Commissioni riunite della Difesa di Camera e Senato, ricordando che in ambito Nato l'Italia ha recentemente fatto crescere la presenza numerica di Eurofighter in Romania e in generale ha aumentato la presenza di militari sul fianco est della Nato. Sono stati impiegati in totale 8 veivoli, che si aggiungono ai circa 250 alpini (di cui 139 in Lettonia) e a tre unità navali per la sorveglianza dell'area Sud dell'Alleanza atlantica.

Secondo Cavo Dragone l'aggressione dei russi in Ucraina "ci dice che la pace, la stabilità, la democrazia e gli stili di vita sono valori che non possiamo dare per scontati nemmeno nel nostro Continente" e che anzi "dobbiamo attrezzarci per difenderli, lottare e combattere". Per l'ammiraglio, quindi, la Russia starebbe portando avanti questa operazione militare per ambire al ruolo di superpotenza internazionale, "utilizzando il suo peso strategico con estrema aggressività". Questa guerra, così, ci direbbe che la sicurezza "è una sfida che si è complicata con attacchi ibridi e campagne disinformative, con i domini cyber e spaziale che hanno esacerbato la minaccia".

L'ammiraglio ha poi fatto il conto delle perdite russe in Ucraina: sarebbero circa 15mila uomini. "Sono numeri abbastanza alti – spiega- Putin ha usato truppe che arrivavano da lontano, giovani e poco motivate, mentre gli ucraini combattono per casa propria". D'altronde anche una testata russa vicina al Cremlino ha ammesso che sono morti quasi 10mila soldati russi dall'inizio dell'invasione in Ucraina. La notizia, però, è stata rimossa poco dopo dal web e dalla testata hanno parlato di un attacco informatico.

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