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Giuseppe Pedrazzini morto in un pozzo, ultime news

Giuseppe Pedrazzini, un anno fa il ritrovamento nel pozzo: moglie, figlia e genero verso il processo

Si terrà il 25 maggio l’udienza davanti al Gup di Reggio Emilia per la morte di Giuseppe Pedrazzini, l’anziano trovato in un pozzo l’11 maggio 2022. Moglie, figlia e genero del 77enne devono rispondere tra l’altro di maltrattamenti, soppressione di cadavere e truffa.
A cura di Chiara Ammendola
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Giuseppe Pedrazzini e il pozzo in cui è stato trovato
Giuseppe Pedrazzini e il pozzo in cui è stato trovato
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Esattamente un anno fa, l'11 maggio 2022, in un pozzo artesiano situato in un terreno privato a CerrèMarabino, frazione del comune di Toano in provincia di Reggio Emilia, veniva trovato il corpo di Giuseppe Pedrazzini, un uomo di 77 anni di cui i famigliari, conoscenti e amici non avevano più notizie da diverso tempo.

Una morte sulla quale ha provato a fare luce per quasi un anno la procura di Reggio Emilia che ha poi iscritto nel registro degli indagati per maltrattamenti, sequestro di persona, omissione di soccorso, soppressione di cadavere e truffa sono la moglie Marta Ghilardini, la figlia Sivia e il genero Riccardo Guida.

Il prossimo 25 maggio, davanti al giudice per l'udienza preliminare, il dottor Andrea Rat, si terrà la prima udienza necessaria a decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio per i tre imputati. Nessun omicidio, ma una morte, quella di Pedrazzini, che, secondo quanto emerso dall'esame autoptico, sarebbe sopraggiunta circa due mesi prima del ritrovamento del suo cadavere. Due mesi durante i quali i suoi famigliari avrebbero finto che l'anziano fosse ancora in vita solo per riscuoterne la pensione.

Il pozzo in cui è stato trovato il cadavere di Pedrazzini
Il pozzo in cui è stato trovato il cadavere di Pedrazzini

E non solo. Secondo quanto emerso dalle indagini, Pedrazzini, nei mesi precedenti al suo decesso, avvenuto presumibilmente il 5 marzo 2022 a causa di un infarto, sarebbe stato segregato in casa dai suoi famigliari che avrebbero così gestito in totale autonomia i suoi beni, mobili e immobili, usufruendo della sua pensione.

I tre gli avrebbero impedito da dicembre 2021 a marzo 2022 ogni contatto telefonico con amici e familiari che non hanno mai potuto andare a trovarlo. Pedrazzini sarebbe stato relegato a letto, chiuso in casa, e alimentato solo con del brodo. La conferma della ricostruzione degli inquirenti sarebbe giunta anche da parte dei fratelli di Pedrazzini che hanno parlato di fine disumana e che ora stanno valutando l'ipotesi di costituirsi parte civile.

Giuseppe Pedrazzini
Giuseppe Pedrazzini

“Non hanno mai chiamato il dottore per farlo curare e anche per questo loro sono responsabili – hanno raccontato con rabbia – certo, non l’avranno buttato vivo nel pozzo però era a casa loro, evidentemente non l’hanno curato. Non ci hanno mai fatto sapere nulla; anzi a noi parenti, quando cercavamo di avere notizie, ci dicevano che stava bene e non ci facevano mai parlare al telefono con lui”.

Marta Ghilardini, che si è sempre proclamata innocente, la figlia Silvia Pedrazzini e il genero Riccardo Guida, secondo il pm Piera Cristina Giannusa, avrebbero dunque cagionato la morte dell'anziano, arrivando a non chiamare nemmeno i soccorsi il giorno del decesso e lo avrebbero poi gettato nel pozzo, probabilmente per continuare a riscuoterne la pensione.

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