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News sull’omicidio di Lucrezia Di Prima

“Giovanni non ha capito cosa ha fatto”. Uccide sorella e getta corpo nei campi: chiesta perizia psichiatrica

Il gip di Catania ha convalidato l’arresto del giovane Giovanni Francesco Di Prima, accusato di avere accoltellato a morte la sorella 37enne, Lucrezia, e di averne occultato il corpo in sacchi di plastica neri poi abbandonanti in alcune campagne nella zona di Nicolosi, in provincia di Catania. L’avvocato del ragazzo: “Secondo me non ha capito cosa ha fatto, non si è reso conto di quello che ha commesso e lo dico nel pieno rispetto del dolore della famiglia”.
A cura di Biagio Chiariello
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Giovanni Francesco Di Prima e la sorella Lucrezia
Giovanni Francesco Di Prima e la sorella Lucrezia
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"Il mio assistito dovrà essere sottoposto a perizia psichiatrica, per accertare le sue condizioni psicologiche". Queste le parole dell'avvocato Umberto Terranova che difende il 22enne Giovanni Francesco Di Prima accusato dell'omicidio e dell'occultamento del cadavere della sorella Lucrezia di 37 anni, nella loro villa di San Giovanni La Punta, nel Catanese, tre giorni fa. Il Gip di Catania ha confermato il fermo ed emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio aggravato e occultamento di cadavere nei confronti del ragazzo.

“La perizia psichiatrica sarà un esame fondamentale per dipanare il gesto di Giovanni nei confronti della sua famiglia. Nebulose rimangono le motivazione di questo omicidio – spiega il legale – L’aspetto economico del quale si è parlato c’entra, ma solo in parte, il ragazzo ha idealizzato e male interpretato i gesti e le richieste della sorella Lucrezia nei confronti dei familiari. Secondo me Giovanni non ha capito cosa ha fatto, non si è reso conto di quello che ha commesso e lo dico nel pieno rispetto del dolore della famiglia”.

L'omicidio di Lucrezia Di Prima

Secondo quanto ricostruito, Lucrezia Di Prima sarebbe stata uccisa lo scorso 15 ottobre, verso le 14.40. Lo stesso fratello e ill fidanzato, risultato totalmente estraneo ai fatti, ne hanno annunciato la sparizione la sera dello stesso giorno, mentre la denuncia è stata poi presentata dai genitori di Lucrezia Di Prima, appena rincasati da una vacanza fuori regione. La svolta è arrivata dopo la scoperta su uno dei cerchioni dell'auto di famiglia di alcune macchie verosimilmente di sangue. Giovanni Francesco, riconvocato dalle forze dell'ordine e messo alle strette, ha poi confessato il delitto e ha accompagnato i militari dell’Arma nelle campagne di Tarderi, nel territorio di Nicolosi, dove aveva occultato il cadavere avvolto in alcuni sacchi di plastica neri. L’arma è stato rinvenuta dai carabinieri in un garage, dove il ragazzo l’aveva riposta dopo averla ripulita, ma, sembra, non benissimo, tanto che sarebbero state trovate tracce di sangue.

Il possibile movente del delitto

Secondo quanto emerso, ricostruisce la Procura di Catania, “nel primo pomeriggio del 15 ottobre, il 22enne avrebbe deciso di uccidere la sorella perché spinto dal desiderio di ‘liberare' i genitori dal peso derivante da richieste di somme di denaro, gravanti sul bilancio familiare e avanzate dalla vittima per ristrutturare un’abitazione in cui sarebbe dovuta andare a vivere con il fidanzato”.

“Pertanto, approfittando dell’assenza dei genitori, dopo essersi appostato tra la camera della sorella e il bagno – continua la ricostruzione dell’accusa – alla vista della sorella le ha sferrato tre fendenti con un coltello da caccia provocandole la morte e spingendola nell’immediatezza all’interno della doccia. Con lucida freddezza, il ragazzo, ha quindi avvolto il corpo della donna in un lenzuolo bianco e in teli di plastica e, dopo aver trascinato il cadavere per le scale dei tre piani della villetta sino al garage, l’ha caricato sul sedile posteriore della Fiat Panda a lui in uso per poi occultarlo sotto due vecchi materassi nella citata zona di campagna ai piedi dell’Etna”.

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