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Giovanni, morto a 21 anni sotto gli occhi degli amici: lutto cittadino a Muravera

Il giovane si è improvvisamente sentito male mentre si trovava con gli amici all’esterno di un bar del comune sardo. Il decesso riconducibile a un problema cardiaco.
A cura di Susanna Picone
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Si è accasciato a terra mentre si trovava all'esterno di un bar in cui aveva trascorso la serata insieme agli amici e a nulla sono serviti i tentativi dei medici di rianimarlo. È morto così sabato sera Giovanni Cuccu, un giovane di ventuno anni di Muravera, in Sardegna. Una tragedia che ha destato  grande commozione e sgomento a Muravera, dove il sindaco Marco Falchi ha programmato per domani – giorno dei funerali del ragazzo – il lutto cittadino. Da quanto è emerso, il decesso del giovane sarebbe riconducibile a un problema cardiaco. Il dramma è avvenuto intorno alle 23.30 di sabato, dopo che Giovanni – studente di Ingegneria civile a Cagliari tifoso dell’Inter – aveva finito di guardare la partita della sua squadra in tv. Il giovane si è sentito male improvvisamente, accasciandosi al suolo e perdendo i sensi sotto gli occhi degli amici. Gli stessi amici che lo hanno soccorso tentando di rianimarlo e che subito hanno chiamato il 118, ma neppure i medici hanno potuto fare nulla per salvargli la vita. Il personale sanitario, intervenuto sul posto insieme ai carabinieri, ha infatti tentato in tutti i modi di rianimare il ragazzo, ma non c'è stato nulla da fare.

Il primo cittadino ha proclamato il lutto cittadino per i funerali – I funerali di Giovanni si svolgeranno domani alle 15: il magistrato di turno, il pm Diana Lecca, non ha ritenuto opportuno disporre la perizia necroscopica e ha deciso per la restituzione della salma alla famiglia. Attualmente la salma si trova nell’obitorio del cimitero di Muravera, dove nella mattinata è stata allestita la camera ardente. In queste ultime ore c’è stato un via vai di parenti e amici al cimitero: tantissime persone, compreso il sindaco Falchi, hanno manifestato cordoglio e vicinanza ai genitori del giovane, distrutti dal dolore per l’improvvisa morte dell’unico figlio.

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