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Covid 19

Giorgio Palù: “Terapie intensive affollate, medici sul campo già costretti a scelte dolorose”

Il professore Giorgio Palù sull’ipotesi di un nuovo lockdown per arginare i contagi da coronavirus: “Non sono decisioni che spettano a chi occupa di biologia dei virus e di impatto clinico. L’ordine dei medici avrà considerato l’occupazione media delle rianimazioni, abbiamo superato il 30% e i medici sul campo sono già costretti a scelte dolorose”.
A cura di Susanna Picone
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"Il virus ha subito molte mutazioni ed è diventato più contagioso". A dirlo, intervenendo a L'aria che tira su La7, è il professore Giorgio Palù, che parla di una mutazione che in particolare è stata studiata in vitro e in vivo. "Non abbiamo prove che sia più virulento, né che sia meno virulento. Questi virus tendono ad adattarsi, è molto probabile che dovremo conviverci. Ce lo dice la storia di altri virus", ha aggiunto. Palù ha commentato anche l'ipotesi di un nuovo lockdown, con le varie richieste che arrivano dai medici: "Non sono decisioni che spettano a chi occupa di biologia dei virus e di impatto clinico. L'ordine dei medici avrà considerato l'occupazione media delle rianimazioni, abbiamo superato il 30% e i medici sul campo sono già costretti a scelte dolorose", sono le parole del professore, che si sofferma sull'affollamento delle terapie intensive. "È questo che ha fatto invocare un nuovo lockdown, anche se alcune regioni come il Veneto non sono affatto in condizioni critiche, la saturazione delle rianimazioni è al 17%", ha detto Palù. E ancora: "La saturazione delle terapie intensive è l’indicatore principale, credo che abbiamo 10mila respiratori ma non 10mila posti letto. Li abbiamo aumentati, ma certamente non al Sud. Sappiamo tutto che un lockdown ci metterebbe a terra dal punto di vista economico, ma se non c’è modo di invertire la tendenza…". "La curva da ottobre ha una crescita esponenziale. Se avessimo una possibilità di distinguere i soggetti positivi tra asintomatici, paucisintomatici, con polmonite, con polmonite che desatura, potremmo intervenire con linee guida per cercare di curare alcuni di questi pazienti a casa", ha quindi continuato Palù, evidenziando l'importanza della medicina territoriale.

Palù: "Folle di giovani senza mascherina, a Napoli mi sono dovuto scansare"

Il professore ha parlato anche dell'importanza della mascherina: "La mascherina chirurgica ha un livello di protezione del 90-92% se la indossano tutti. Se la indossa una sola persona, è efficace al 40%. Va portata correttamente, la superficie esterna si può contaminare. Può diventare un mezzo di diffusione. Nei mezzi pubblici, dove si è contatto gomito a gomito, il potere della mascherina viene meno". E secondo il professore non tutti sembrano aver capito come utilizzarla: il professore ha detto di aver osservato con preoccupazione la situazione a Napoli in una recente visita. "Ad ottobre, c’erano molti giovani senza mascherina. Una folla sul lungomare. Mi sono dovuto scansare. Il senso di responsabilità è venuto meno durante l’estate", ha detto.

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