Gentiana Kopili uccisa in strada a coltellate dall’ex marito: “Lui la minacciava, lo aveva già denunciato”

"Lui aveva minacciato Gentiana. Un paio di volte aveva provato a cacciarla di casa cambiando la serratura ed erano intervenuti i Carabinieri". Lo ha raccontato la cugina di Gentiana Kopili, 45 anni, la donna uccisa a coltellate dall'ex marito sabato 14 giugno a Tolentino, nel Maceratese.
A colpirla con una lama di 18 centimetri è stato il 55enne Nikollaq Hudhra. L'uomo ha reso completa confessione davanti al pubblico ministero Enrico Riccioni e oggi si attende l'udienza di convalida del fermo. La separazione tra i due ex coniugi non era stata serena e i rapporti erano tesi.
Secondo quanto è stato ricostruito, pare che nel 2020 il 55enne avesse cacciato di casa la moglie. Era convinto che volesse avvelenare lui e i figli, era arrivato a chiudere con le catene il frigorifero, per impedirle di aprirlo, credeva che "fosse un pericolo", come ha detto anche al pm. Avrebbe tentato di ucciderla altre volte in passato.
Era arrivato anche a denunciarla per tentato omicidio ma le accuse erano state archiviate, come riporta Il Resto del Carlino. Lei invece aveva denunciato il coniuge per maltrattamenti, poi si era separata. "Mia sorella aveva già denunciato", ha confermato il fratello della vittima. I due figli di 21 e 23 anni della coppia vivevano con la madre.
"Era una donna straordinaria, graziosa e gentile, le dicevo di non vedere mai l’ex marito da sola e di tenermi informato”, ha raccontato l’avvocato Guglielmo De Luca, a cui la 45enne, che "viveva per i suoi figli", si era rivolta. Una storia, quella di una donna tormentata dall'ex coniuge, che assomiglia a quella di tante altre vittime di femminicidio.
Sabato i Carabinieri di Tolentino sono intervenuti a Parco delle Foibe, su segnalazione di alcuni testimoni, e hanno subito fermato il 55enne che, dopo ucciso la donna, era rimasto a poca distanza dalla vittima. Lo hanno scortato in caserma e hanno rinvenuto l'arma del delitto sul posto.
Il femminicida, secondo quanto ricostruito finora, è arrivato a Tolentino con la sua auto, successivamente sequestrata, e ha raggiunto il luogo del delitto con un monopattino.
Oggi sarà effettuata l’autopsia sul corpo della donna dal medico legale Antonio Tombolini. Secondo quanto emerso da un primo esame, le coltellate sarebbero state tra 7 e 10, nella parte alta della schiena, al collo e alle spalle. Sferrate con un coltello da cucina con una lama di 18 centimetri.
L’uomo ha chiesto di parlare con i figli, ma l'incontro, al momento, è stato rimandato. Per i ragazzi è stato disposto il supporto psicologico tramite Asl e servizi sociali. Nikollaq sapeva che l'ex moglie, che lavorava come badante, sarebbe passata per viale Benadduci, e si è appostato nei paraggi. L’ha seguita con un monopattino e poi l’ha colpita.
Per questo il pm ha contestato le aggravanti del vincolo del coniugio, della premeditazione e della crudeltà.
"Ho sentito un urlo e mi sono affacciato alla finestra – ha raccontato un ragazzo che abita di fronte al luogo del femminicidio, che ha ripreso l'accaduto con un video –. Ho visto una donna a terra, in una pozza di sangue. L’uomo, nonostante lei fosse già esanime, le ha dato un calcio fortissimo in testa".
"Continuava a camminare intorno a lei e a insultarla dicendole cinque-sei volte: ‘Muori pu****a’". – ha ricordato ancora – E poi si è messo a sedere sulla panchina tranquillo, come niente fosse".