Genova, il figlio del pediatra suicida: “Ha detto ciao a mamma e si è lanciato”

Nella notte di domenica scorsa Francesco Menetto, noto pediatra 65enne di Genova, ha scritto su un biglietto “la magistratura miope a volte uccide” e si è suicidato gettandosi dal ponte Monumentale. Ha deciso di togliersi la vita dopo che suo figlio Marco, farmacista, è stato arrestato per un giro di farmaci antitumorali. Anche la moglie del pediatra aveva deciso di suicidarsi ma ha esitato all'ultimo momento ed è stata salvata in extremis dalla polizia. Ora a parlare è proprio Marco Menetto, che adesso è un uomo libero. La Procura di Monza ha revocato gli arresti domiciliari: “Libero sì, ma a che prezzo”, dice con le lacrime agli occhi. Quando è stato liberato – racconta il Corriere – il farmacista è andato a trovare sua madre nel reparto di psichiatria, dove è ricoverata in stato di choc. Lei gli ha detto: “Dovevamo farlo”. “Prima mi è crollato il mondo addosso, adesso è esploso: mio padre si è ucciso, mia madre voleva uccidersi ed è ricoverata sotto choc. Ora penso solo di fare in modo che non le succeda niente”, ha spiegato l’uomo che ha descritto l’ultimo periodo trascorso insieme ai genitori nella villa di famiglia: “Non dormivamo mai. Tutte le notti alle due, alle tre, i carabinieri suonavano al campanello per accertarsi che fossi a casa. È la regola ma ci logorava. La settimana scorsa, lunedì, è arrivata la decisione del Tribunale del riesame che mi confermava i domiciliari. Mia moglie Valentina era stata liberata, mio padre si aspettava la stessa cosa. È stato un brutto colpo”.
Il pediatra aveva perso i suoi pazienti dopo l’arresto del figlio – Menetto ha spiegato inoltre che quando il suo arresto è finito sui giornali suo padre ha perso i suoi pazienti: “Lui che aveva sempre lo studio pieno, che correva a fare visite di notte o di domenica, che non andava al cinema per non spegnere il cellulare, si è trovato un intero giorno con lo studio vuoto: neppure un bambino”. Domenica sera la drammatica decisione: il pediatra e la moglie sono usciti insieme, a mezzanotte hanno mandato un messaggio al figlio e poco dopo Francesco Menetto si è ucciso. La Procura di Genova ha aperto un fascicolo e la moglie del pediatra è stata ascoltata dagli agenti. Ha raccontato di come il marito si è seduto sulla ringhiera e l’ha salutata: “Mi ha detto ‘Ciao Grazia’, poi è saltato”. Lei non ha avuto il coraggio di seguirlo e alla fine è stata salvata.
Menetto: “Non porto rancore nei confronti dei magistrati” – Per quanto riguarda le accuse del padre alla magistratura il farmacista ha scelto di non replicare alle parole del procuratore capo di Monza: “Non so neanche se il procuratore le ha dette davvero quelle parole né che cosa intendesse. Non porto rancore nei confronti dei magistrati. Non li ritengo responsabili della morte di mio padre, che deve aver vissuto momenti personali terribili. Non voglio dare giudizi su una storia di così profondo dolore. Io sono innocente e mio padre ha creduto in me in modo assoluto, mi ha educato a rispettare certi valori, mi conosceva. Quello che è successo per lui era incomprensibile. Però, sì, forse la mia è una vicenda emblematica”.