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Genitori dell’ex fatti a pezzi e messi in valigia, Elona Kalesha condannata a 30 anni

La sentenza del processo a carico di Elona Kalesha, la donna imputata per l’assassino e lo smembramento dei cadaveri dei genitori del suo ex, trovati a pezzi e abbandonati in alcune valigie a Sollicciano, a Firenze.
A cura di Antonio Palma
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Elona Kalesha è stata condannata a 30 anni di carcere. Questa la sentenza arrivata oggi dai giudici della corte d'assise di Firenze per la morte di Shpetim e Teuta Pasho.

Elona Kalesha è stata ritenuta responsabile dell’assassino e lo smembramento dei cadaveri dei genitori del suo ex, trovati a pezzi e abbandonati in alcune valigie a Sollicciano, alla periferia ovest di Firenze. Per la morte di Teuta e Sphetim Pasho, scomparsi nel novembre 2015 ma ritrovati cadaveri solo nel dicembre 2020, la Procura fiorentina aveva chiesto per la 37enne la pena massima dell’ergastolo.

Dopo la requisitoria del pm e l’arringa difensiva dei legali dell’imputata, secondo i quali “non si può condannare per omicidio una persona se non si sa se ha ucciso, con chi lo avrebbe fatto e perché”, oggi all'apertura dell'udienza nell'aula bunker di Santa Verdiana, a Firenze, la Procura del capoluogo toscano non ha replicato e i giudici della Corte d'assise sono entrati in camera di consiglio per decidere.

Tra i presenti anche l’ex fidanzato di Elona Kalesha e figlio di Teuta e Sphetim, Taulant Pasho. “Spero solo che venga fatta giustizia” ha dichiarato l’uomo.

Secondo l’accusa, la donna avrebbe ucciso barbaramente entrambi i suoceri per impedire che la coppia rivelasse al figlio in carcere che lei aspettava un bambino da un altro uomo. “Esistono indizi gravi precisi e concordanti” hanno spiegato i pm in aula.

In base alle indagini effettuate dai carabinieri, la donna avrebbe abortito in ospedale a Firenze nell'ottobre del 2015, pochi giorni prima della scomparsa dei Pasho, avvenuta il 1 novembre, e della scarcerazione dell'ex fidanzato, detenuto nel carcere di Sollicciano fino al 2 novembre dello stesso anno.

Teuta e Sphetim Pasho erano scomparsi nel novembre 2015, da allora di loro non si era saputo più nulla fino alla terribile scoperta di quattro valigie trovate in un campo tra la superstrada Fi-pi-li e il carcere di Sollicciano. In quelle valige vi erano i resti smembrati dei due coniugi.

Le indagini hanno portato a Elona Kalesha, arrestata il 22 dicembre del 2020 e accusata di duplice omicidio e occultamento di cadavere. Per l'accusa, la donna avrebbe ucciso i due coniugi proprio all'interno della sua abitazione di via Felice Fontana ma per la difesa non "esiste alcuna risultanza probatoria che individui l'appartamento di via Fontana come luogo dell'omicidio: nessun condomino ha sentito rumori particolari o visto movimenti sospetti".

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