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Gemellini neonati morti nell’armadio a Reggio Calabria, la 25enne risponde al gip: “Enormi fragilità”

“Ha risposto a tutte le domande” hanno spiegato al termine dell’interrogatorio di garanzia i legali della 25enne accusata di omicidio per soffocamento di due dei suoi bambini appena partoriti e occultamento dei corpi. “La Procura della Repubblica ha adottato massime cautele per la serenità della ragazza che ha enormi fragilità” hanno aggiunto gli avvocati.
A cura di Antonio Palma
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Ha risposto a tutte le domande del giudice la ragazza di 25 anni accusata di aver ucciso i due figli gemellini appena nati e averli nascosti nell’armadio di casa a Reggio Calabria nel luglio dello scorso anno. La giovane, arrestata nei giorni scorsi a conclusione dell’inchiesta sul rinvenimento dei due corpicini senza vita, è stata ascoltata oggi per circa un'ora e mezza dal Gip durante l’interrogatorio di garanzia, e ha dato la sua versione dei fatti.

La giovane, che resta ai domiciliari in attesa della decisione del giudice per le indagini preliminari, si è presentata al Palazzo di giustizia di Reggio Calabria questa mattina accompagnata dai suoi avvocati che le hanno consigliato di parlare e rispondere ai quesiti del giudice Claudio Treglia e del pm Chiara Greco. “Ha risposto a tutte le domande” hanno spiegato infatti i legali al termine dell'interrogatorio sottolineando che sul caso gli stessi inquirenti stanno adottando massime cautele anche a causa delle “enormi fragilità" dell’indagata.

"La Procura della Repubblica ha adottato massime cautele per evitare diffusione di notizie e la divulgazione dell'ordinanza di custodia cautelare come previsto dalla legge. Questo è interesse della difesa, di tutelare in questo momento la serenità della ragazza che ha enormi fragilità" hanno dichiarato gli avvocati. Ora tutto verterà sulle perizie psichiatriche sulla giovane da parte di difesa e accusa per stabilire se fosse capace di intendere e volere al momento dei fatti.

"La ragazza ha risposto a tutte le domande che le sono state poste dal giudice, dal pubblico mistero e dagli avvocati sulle cause del decesso dei feti che sono stati rinvenuti, sulla ricostruzione dei fatti e sulla capacità di intendere e di volere al momento del fatto” hanno affermato i suoi difensori, aggiungendo: “Adesso si faranno le perizie anche da parte della difesa in prospettiva del processo".

Al momento le accuse sono quelle di omicidio per soffocamento di due dei suoi bambini appena partoriti e occultamento dei corpi ma la 25enne è sospettata anche della soppressione di cadavere in relazione a un terzo neonato che sarebbe stato partorito tre anni fa.

La circostanza è emersa attraverso l’analisi dei messaggi scambiati all’epoca dei fatti con il fidanzato, ora indagato per favoreggiamento. Dalle conversazioni infatti non solo sarebbe emerso che entrambi sapevano della gravidanza dei due piccoli, ma che la coppia avrebbe già vissuto una situazione analoga nel 2022.

Messaggi tra i due mostrano dissidi se tenere o meno il bambino, fino ad agosto, data in cui la donna avrebbe partorito e del neonato non si è avuta più nessuna traccia. Nei giorni scorsi si è proceduto anche a una perquisizione domiciliare con l'ausilio di cani e georadar negli immobili e nei terreni a disposizione della donna e del fidanzato, al fine di rintracciare eventuali resti umani, ma senza esito.

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