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Garlasco, l’oggetto trovato nel canale non è compatibile col martello dei Poggi: cosa emerge dalle indagini

Qualche giorno dopo le ispezioni dei carabinieri e dei vigili del fuoco nel canale di Tromello, a pochi chilometri da Garlasco, si scopre cosa è stato realmente trovato: qualcosa di simile a una mazzetta, ma sicuramente non il martello che manca dalla villetta dove è stata uccisa Chiara Poggi.
A cura di Giorgia Venturini
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Il canale a Tromello dove i carabinieri hanno fatto le ricerche dopo le parole di un testimone
Il canale a Tromello dove i carabinieri hanno fatto le ricerche dopo le parole di un testimone

Vanno avanti le indagini sul delitto di Garlasco. Vanno avanti da 18 anni con solo qualche anno (ma pochi) di stop da parte dei carabinieri e della Procura di Vigevano e poi di Pavia. Il nuovo filone di indagini è scattato nel 2023 quando la difesa di Alberto Stasi – ovvero unico condannato per l'omicidio di Chiara Poggi – ha presentato una propria consulenza genetica che ha rivalutato i risultati della perizia del 2014 sulle unghie dalla vittima. Da lì investigatori e inquirenti sono andati avanti con nuovi accertamenti: hanno sentito i protagonisti coinvolti nella vicenda e hanno prelevato i rifiuti fuori da casa dei Poggi e di Andrea Sempio per avere nuovi campioni di dna. Hanno lavorato in silenzio, quando ancora nessuno sapeva. Così per la terza volta Andrea Sempio è stato iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio in concorso con ignoti o con lo stesso Stasi.

Poi la notizia della nuova indagine è uscita due anni dopo quando formalmente Andrea Sempio è stato chiamato a sottoporsi a un test salivare per avere (dopo 18 anni e senza più alcun dubbio) il suo dna. Dando inizio così alla riapertura del caso anche mediaticamente e a una nuova battaglia legale.

Negli ultimi giorni l'attenzione sul caso è cresciuta a livello esponenziale. Sopratutto quando lo scorso 14 maggio i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano hanno eseguito diverse perquisizioni (tra cui a casa di Andrea Sempio e dei suoi genitori) e hanno ispezionato con i vigili del fuoco un canale di Tromello, paese a pochi chilometri da Garlasco. Perché? Questo perché un nuovo testimone (già sentito dai carabinieri nelle scorse settimane) avrebbe riportato quanto a lui confessato i giorni dopo il delitto da due signore che sono poi decedute: una delle cugine di Chiara Poggi, ovvero una delle due sorelle Cappa, avrebbe gettato qualcosa (non si sa cosa) nel torrente il giorno dell'omicidio. Perché lì? Perché quel torrente costeggiava l'abitazione della nonna. Cosa sia successo quel giorno non si sa con certezza, ma i carabinieri – più che per ragioni investigative per evitare di non tralasciare alcun particolare – hanno deciso di cercare dopo 18 anni cosa si nasconde sul fondale di quel torrente, nei 300 metri suggeriti da questo nuovo testimone. Quello che hanno trovato – come spiegano fonti investigative a Fanpage.it – è però di secondaria importanza rispetto al resto delle indagini che si stanno svolgendo (di nuovo) sul caso e su Andrea Sempio. Ma cosa hanno realmente trovato in quel torrente?

La sera stessa a Fanpage.it è stato riferito che dal canale erano stati recuperati "oggetti potenzialmente utili alle indagini". Potenzialmente: ovvero che su questi oggetti saranno necessari tutti gli accertamenti del caso. Al momento però non rivelano nulla. Soprattutto perché la sera delle perquisizioni era uscito – da fonti non investigative – che sarebbe stato trovato un martello. Caso vuole che diversi periti nel tempo e l'autopsia su Chiara Poggi avevano precisato che la vittima era stata colpita con un oggetto compatibile con un martello: la vittima aveva una lesione a forma quadrata nella parte posteriore del cranio e aveva dei tagli vicino alle sopracciglia. Inoltre, un martello è l'unico oggetto che manca da casa Poggi da dopo il delitto.

Ma facciamo finalmente chiarezza: nel torrente di Tromello non è stato trovato nessun martello. Gli investigatori definiscono quell'oggetto recuperato più simile a una mazzetta. Ma soprattutto: non si tratta del martello che manca dalla villetta di Garlasco. Quindi è difficile pensare che si tratti dell'arma del delitto.

A questo punto però sull'arma del delitto è bene fare l'ennesima precisazione: manca da 18 anni e non si sa con una certezza del 100 per cento di cosa si tratti. Certo è che l'oggetto più simile e compatibile con le ferite sul cranio di Chiara Poggi sia proprio un martello, ma non è mai stato trovato. Così come non si sa se si tratti di un oggetto preso dalla casa dei Poggi o che l'assassino l'abbia portato da fuori. Intanto le indagini vanno avanti, ma al momento sull'arma del delitto non ci sono svolte o accertamenti inediti.

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