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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Garlasco, annullato sequestro a Mario Venditti: restituito il cellulare all’ex pm indagato per corruzione

Il Tribunale del Riesame di Brescia ha annullato il sequestro del cellulare e dei pc nei confronti di Mario Venditti, l’ex pm di Pavia accusato di corruzione in atti d’ufficio per aver favorito l’archiviazione nel 2017 di Andrea Sempio, l’attuale indagato per il delitto di Garlasco.
A cura di Giorgia Venturini
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L'ex pm Mario Venditti tornerà in possesso dei suoi dispositivi elettronici. Il Tribunale del Riesame di Brescia ha accolto il ricorso presentato dall'avvocato difensore Domenico Aiello che aveva impugnato il sequestro disposto lo scorso 26 settembre. Quel giorno era uscita la nuova indagine della Procura di Brescia che indaga su Venditti per corruzione in atti d'ufficio: secondo l'accusa avrebbe favorito l'archiviazione nel 2017 di Andrea Sempio, oggi ancora indagato per il delitto di Garlasco. Nel sequestro, disposto dalla Procura di Pavia, era stato ritirato il cellulare, tre vecchi computer e due hard disk. Ora tutto ritornerà in possesso a Venditti.

Nel dettaglio – come si legge nel decreto di perquisizione – l'ex procuratore è accusato di aver "ricevuto una somma indebita di denaro, nell'ordine di 20-30mila euro, per favorire Andrea Sempio nell'ambito del procedimento penale di cui era co-titolare in qualità di procuratore aggiunto della Repubblica". Il 26 settembre si era proceduto anche alla perquisizione in casa dei genitori di Andrea Sempio, dei suoi zii e nelle abitazioni di due appartenenti nel 2017 alla polizia giudiziaria, quando si indagava per la prima volta su Sempio.

Le indagini erano iniziate dopo che gli investigatori lo scorso 14 maggio avevano trovato a casa dei genitori dell'attuale indagato per l'omicidio di Chiara Poggi un appunto scritto a mano. Su questo biglietto c'era scritto: "Venditti gip archivia x 20. 30. euro". Secondo gli inquirenti sarebbe la prova di una possibile corruzione, smentita però dai difensori di Sempio e Venditti. Per loro quella cifra era da ricondurre a spese legali.

Davanti al Tribunale del Riesame lo scorso 14 ottobre si è presentato anche l'ex pm di Pavia perché ha voluto rilasciare dichiarazioni spontanee: "Ho la vita rovinata, non ho mai preso un euro al di fuori dello stipendio". Intanto le indagini vanno avanti.

Oggi 17 ottobre l'avvocato difensore Domenico Aiello ha precisato: L'auspicio è "che sia l'inizio di una inversione di tendenza, la Giustizia non puo' essere subalterna allo show o farsi condizionare dalla ricerca di consensi". E ancora: "Il Tribunale di Brescia ha, con coraggio, applicato le regole del gioco: non si puo' andare a casa di un privato cittadino e sequestrare ogni cosa senza dire cosa si cerca e per quale fatto o condotta riconducibile a un reato. Questo e' accaduto nei confronti di un magistrato che ha avuto la sventura di fare il proprio dovere, ritenendo giusto archiviare una ipotesi di concorso di omicidio sprovvista di prova".

Poi in merito a come sta il suo assistito precisa: "Sono felice per il dottor Venditti, dopo tante amarezze che difficilmente saranno cancellate nell'animo, una luce di ragione. Mi domando per quanto tempo ancora resisterà pervicace questo massiccio movimento di opinione che a ogni costo, anche sacrificando la reputazione di un ex magistrato e di innocenti, pretende, e finanche ordina, dal pulpito di autorevolissimi studi televisivi, la riapertura di indagini con cadenza regolare".

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