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Funerali Vincenzo Agostino, oggi l’addio al papà antimafia: “Sentinella incrollabile, ora tocca a noi”

“È finita la fatica di Vincenzo Agostino. Ora ci è chiesto di assumerla e di portarla avanti noi” ha dichiarato l’arcivescovo di Palermo durante i funerali dell’87enne papà coraggio che per decenni si è battuto per la verità sulla morte del figlio Nino, l’agente di polizia ucciso da Cosa Nostra assieme alla moglie.
A cura di Antonio Palma
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Funerali di Vincenzo Agostino(foto di Emanuele Fragasso)
Funerali di Vincenzo Agostino(foto di Emanuele Fragasso)

"Vincenzo Agostino è stato per 35 anni una sentinella incrollabile nel buio della notte, ora il testimone passa a noi” così, durante i funerali dell’87enne morto domenica, oggi l'arcivescovo di Palermo ha salutato per l’ultima volta il papà coraggio che per decenni si è battuto per la verità sulla morte del figlio Nino, l'agente di polizia ucciso da Cosa Nostra assieme alla moglie, Ida Castelluccio, nell’agosto del 1989.

“Da quel tormentoso agosto 1989, Vincenzo Agostino è stato una vedetta, una sentinella. Nonostante il buio della notte, è diventato una fonte di incrollabile speranza per tutti, per questa nostra terra martoriata e per l'interno Paese; e particolarmente per i suoi cari e per noi che oggi lo salutiamo con il cuore spezzato ma con immensa ammirazione e con uno speciale debito di riconoscenza” ha aggiunto l’arcivescovo nella sua omelia davanti alla bara posta al centro della cattedrale di Palermo.

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Una cattedrale affollata di gente come era avvenuto anche allacamera adente. Persone comuni ma anche tantissime autorità che si sono strette attorno ai familiari di Vincenzo Agostino, tra cui la figlia Flora e i nipoti, seduti in prima fila. Tra gli altri, il questore di Palermo, la procuratrice generale il presidente della Corte di appello, il prefetto e il presidente del Tribunale. Una vicinanza delle autorità dimostrata dalla presenza di un picchetto d’onore davanti alla bara di legno su cui son stati adagiati una corona di fiori rossi e la sua foto.

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Tutti insieme per dare l’ultimo saluto al "papà coraggio", che tutti ormai conoscevano per quella barba lunga che ha aveva deciso di farsi crescere fino alla scoperta della verità e che purtroppo non ha mai potuto tagliare. “La lunga barba bianca di Vincenzo Agostino ha rappresentato per noi il segno della resistenza attiva e proficua alla mafia e alle tante forme del ‘male strutturato'  eliminano il ‘bene di un figlio, di una nuora, di un bambino mai conosciuto'; che sterminano Nino, un onesto e accorto servitore dello Stato, la sua giovane moglie Ida e il bambino che avevano concepito da pochi mesi; insanguina le strade della città, sparge afflizione nelle case e nelle famiglie, pianifica depistaggi, compra silenzi e connivenze anche tra esponenti del potere politico e delle istituzioni dello Stato" ha aggiunto l'arcivescovo di Palermo.

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"È finita la fatica di Vincenzo. Ora ci è chiesto di assumerla e di portarla avanti noi. Il testimone passa a noi. Siamo qui per questo, per continuare a vegliare nella notte. È il modo migliore per dimostrare la nostra gratitudine a papà e a nonno Vincenzo. In una città che ha assistito al sacrificio di tanti uomini e donne delle istituzioni, della società civile e della Chiesa palermitana, possa la sua credibile e costante testimonianza continuare ad essere uno sprone nella costruzione di una città degli uomini giusta e solidale, libera dalle ‘strutture di peccato' mafiose e dalla corruzione e dalla falsità imperante. C’è bisogno di uomini e di donne come Vincenzo e Augusta che scrutano la storia alla luce di ciò che sperano” ha concluso l’arcivescovo.

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