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Fuga di gas nel cantiere Tav Terzo Valico: morto un operaio di 33 anni, un altro ferito

Un operaio calabrese di 33 anni è morto la scorsa notte nel cantiere di Voltaggio, in provincia di Alessandria, della Tav Terzo Valico. Un altro lavoratore è rimasto ferito.
A cura di Davide Falcioni
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Tragedia nel cantiere della linea ferroviaria ad alta velocità Terzo Valico a Voltaggio, in provincia di Alessandria. Intorno all'una di notte, due operai sono stati coinvolti in un incidente mentre erano al lavoro. Uno dei due è morto a causa delle ustioni riportate: si tratta di un trasfertista calabrese di 33 anni, Salvatore Cucè. Il suo collega è stato soccorso dal personale del 118 e trasportato in ospedale a Novi Ligure, non sarebbe in pericolo di vita. Si tratta di due addetti della ditta Seli.

Tra le prime ipotesi, quella di una fiammata dovuta a una fuga di gas mentre scavavano: in un primo momento si è anche parlato di un'esplosione. Sono però ancora in corso gli accertamenti dei carabinieri di Voltaggio con i colleghi di Novi Ligure per fare chiarezza su quanto accaduto.

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Cos'è la Tav Terzo Valico

Il Terzo Valico è una nuova linea ad alta capacità veloce in via di realizzazione tra Liguria e Piemonte. Il progetto si sviluppa complessivamente per 53 chilometri, di cui 37 chilometri in galleria, e interessa 14 comuni attraversando le provincie di Genova e di Alessandria. Nel suo insieme la linea è caratterizzata da gallerie costituite da due canne gemelle a singolo binario, all’interno delle quali i treni potranno raggiungere una velocità di 250 chilometri orari. Per ogni galleria, le due canne affiancate sono collegate tra loro da una serie di tunnel trasversali in modo che ciascuna possa servire da via di sicurezza per l’altra. La nuova linea sarà collegata alle linee esistenti attraverso quattro punti di innesto: l'interconnessione di Voltri, Genova (Bivio Fegino), Novi Ligure e Tortona.

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Anche il progetto del Terzo Valico, come quello Torino – Lione, è contestato da centinaia di attivisti No Tav per ragioni economiche, ambientali ed etiche, oltre che per  il rischio di perforare montagne dove c’è il pericolo di trovare amianto. Il movimento No Tav Terzo Valico è inoltre allarmato da un’infrastruttura costruita per lotti non funzionali – quindi inutilizzabile finché non sarà finita – con cantieri che rischiano di durare molto più del previsto perché i finanziamenti non sono garantiti sino alla conclusione dei lavori.

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