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Forza posto di blocco e fugge sulla A10: la polizia provoca una coda di tir per catturarlo

Un automobilista ha forzato un posto di blocco alla barriera dell’A10, a Ventimiglia, dandosi alla fuga in autostrada. È stato arrestato dalla polizia dopo un lungo inseguimento terminato a Finale Ligure, nel Savonese. Per bloccarlo, la Polstrada ha ‘organizzato’ una coda di tir usando una delle loro macchine come ‘safety car’.
A cura di Simone Gorla
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Immagine di repertorio
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Una coda di tir in autostrada provocata dalla polizia per fermare un uomo in fuga sulla A10 dopo aver forzato un posto di blocco.

Folle inseguimento in autostrada: la polizia crea una coda di tir

L'uomo, di 56 anni, originario di Lecco e residente a Genova, aveva forzato un posto di blocco alla barriera dell'A10, a Ventimiglia, ed era fuggito a bordo di una Mercedes. Gli agenti lo hanno inseguito fino a Finale Ligure, in provincia di Savona. Una corsa di quasi 100 chilometri al termine della quale, per bloccarlo, la Polstrada ha ‘organizzato' una coda di tir usando una delle loro macchine come ‘safety car'.

In fuga un 56enne che aveva forzato un posto di blocco

Tutto era partito con la Mercedes, con targa francese, arrivata a velocità sostenuta al casello francese diretto verso l'Italia. Il conducente ha finto di accostare all'agente che gli intimava lo stop per un controllo, poi ha accelerato ‘puntando' il poliziotto che si è salvato saltando e appoggiandosi con le mani sul cofano. L'auto è entrata in A10 e è iniziato l'inseguimento a folle velocità, con sorpassi a zig zag, anche contromano.

Gli avevano revocato la patente nel 2019

La Polstrada lo ha intercettato dopo oltre quaranta chilometri: il centro operativo autostradale di Genova ha disposto che una macchina della polizia ‘rallentasse' i tir in modo da intrappolare la Mercedes che è stata bloccata vicino a Finale Ligure. Il conducente, con precedenti per bancarotta, insolvenza e truffa, è stato portato negli uffici della polizia di frontiera di Ventimiglia. Era privo di patente, revocata dalla Prefettura di Genova nel settembre 2019, mentre l'auto era intestata a una società di Mentone di cui l'uomo ha detto di essere il direttore generale

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