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Forlì, c’è un focolaio e scatta il divieto di comunione: “Eucarestia solo con il test”

Nel comune di Geleata, 2500 abitanti, è attualmente in corso un focolaio di Covid. Per prevenire la diffusione del virus la sindaca ha deciso di consentire la partecipazione alla cerimonia solo ai bambini che effettueranno il tampone. Lo ha annunciato in un lungo post sulla sua pagina Facebook.
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Niente prima comunione senza il test per il coronavirus. È la decisione che Elisa Deo, sindaca di Galeata un piccolo comune dell'Appennino forlivese, ha dovuto comunicare ieri, 3 settembre, a malincuore agli abitanti. In un lungo post su Facebook la prima cittadina ha infatti spiegato che è stata costretta a prendere il provvedimento, in accordo con la Usl locale e il parroco, per contrastare un focolaio di Covid in corso nel comune.
Al momento a Geleata, poco più di 2.500 abitanti, risultano positive sette persone, tra cui un minore, almeno altre 26 si trovano in isolamento e diverse attendono l'esito del tampone.
Con il numero dei nuovi casi in aumento e la positività di uno dei 16 bambini che dovevano ricevere il sacramento, la decisione di sottoporre tutti gli interessati a tampone è sembrata un obbligo necessario alla sindaca. I test, gratuiti e volontari, saranno eseguiti da una squadra ad hoc dell'Ausl che da Forlì salirà a Galeata, e i risultati saranno pronti entro domani in vista della funzione del 6 settembre, che sarà celebrata all'aperto e seguendo tutte le norme sanitarie del caso.

La preoccupazione per la salute pubblica è molto sentita da Elisa Deo anche in virtù del suo lavoro di infermiera. Ad aprile, nel periodo più critico dell'emergenza Covid-19 venne richiamata in servizio dalla Ausl Romagna dove era impiegata: "Essere sindaco oggi, trovandosi a gestire una pandemia di questa portata non è affatto semplice. Come tutti i sindaci sento il peso del mio paese e della mia comunità sulle spalle, in una situazione economica e sociale particolarmente complessa; non solo per la carica che ricopro, ma anche per il lavoro che svolgo in sanità e per il mio senso di protezione verso tutti i miei cari ed i cittadini che ora rappresento", scrive nel post sui social.

L'invito alla prudenza e alla responsabilità individuale della sindaca è esteso però anche ai festeggiamenti: "Prendendo atto della situazione in evoluzione e considerato che alla funzione religiosa seguiranno momenti conviviali dove si potrebbero creare ingenti assembramenti senza avere il controllo di tutti i partecipanti, quale autorità sanitaria locale, al fine di garantire la massima tutela cittadina, invito fortemente ad evitare ricevimenti, pranzi, feste e ritrovi".

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