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Firenze, medici negano il ricovero a una bimba: “È influenza”, ma lei muore d’appendicite

Sono responsabili della morte di una bambina di 11 anni dopo 40 giorni di ricovero al Meyer di Firenze e ora i due medici, già condannati per omicidio colposo in via definitiva, devono rimborsare all’Asl 10 di Firenze oltre mezzo milione.
A cura di Susanna Picone
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Due medici già condannati in via definitiva per omicidio colposo devono rimborsare all’Asl 10 di Firenze oltre mezzo milione, i soldi che la sanità pubblica ha pagato alla famiglia di una bambina che morì dopo quaranta giorni di ricovero all'ospedale pediatrico Meyer. I due medici sono ritenuti responsabili della morte della piccola, scomparsa a undici anni perché nessuno le diagnosticò per tempo un attacco di appendicite acuta. A ricostruire la vicenda è il quotidiano Il Tirreno. Secondo quanto ricostruito sia in sede penale sia in sede di procedimento contabile, né la pediatra né la guardia medica hanno assistito la bimba come avrebbero dovuto. Tutto è iniziato il 20 marzo del 2008, quando la pediatra venne informata telefonicamente dei disturbi della bambina, che aveva dolori addominali e ripetuti attacchi di vomito. La dottoressa formula “senza procedere a visita diagnosi di sindrome influenzale virale. Nuovamente contattata e informata della persistenza dei sintomi e della difficoltà di camminare della paziente – così la Corte dei conti – la pediatra conferma la precedente diagnosi con prescrizione di farmaci anti-influenzali. Inoltre ribadisce la stessa diagnosi il giorno successivo nonostante il quadro si fosse aggravato escludendo espressamente che i sintomi fossero ascrivibili a una diagnosi di appendicite”.

La Corte dei Conti sottolinea che la dottoressa si è limitata “a prescrivere un clistere non ravvisando la necessità di sottoporre la bambina a visita, anzi sconsigliandone il ricovero prospettato dalla madre perché ritenuto non opportuno ed eccessivo”. La famiglia si rivolge comunque alla guardia medica: alle 20 del 21 marzo il medico visita la piccola ma non dispone il ricovero d’urgenza in ospedale, consigliando il ricovero nel caso di non miglioramento nelle ore o nel giorno successivi. Alla fine, la bimba arriva al Meyer per appendicite acuta “in seguito complicata da peritonite diffusa con conseguente choc multi-organo, causa della morte dopo 40 giorni di ricovero”. A entrambi i medici coinvolti, la magistratura contabile contesta “la colpa grave” in quanto “valutata la condotta in concreto, può ritenersi accertata la mancanza del livello minimo di diligenza, prudenza o perizia” richiesto dalla circostanza.

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