video suggerito
video suggerito

Finta raccolta fondi per il piccolo Carlo di 6 anni annegato a Cavallino, genitori: “Speculano sul dolore”

“Speculare sul dolore delle persone è qualcosa di ignobile” ha dichiarato il papà del piccolo Carlo, il bimbo di 6 anni annegato a Cavallino Treporti mentre faceva il bagno con la madre. Online è comparsa una finta raccolta fondi a nome del bimbo non autorizzata da nessuno della famiglia.
A cura di Antonio Palma
144 CONDIVISIONI
Immagine

"C'è una finta raccolta fondi che specula sul dolore delle persone, è qualcosa di ignobile" non trova altre parole il papà del piccolo Carlo, il bambino di 6 anni annegato all'inizio di agosto a Cavallino Treporti mentre faceva il bagno durante una gita al mare con la madre. Il genitore infatti nei giorni scorsi ha scoperto che online, su una nota piattaforma di raccolta fondi, era stata aperta una campagna proprio a nome del bimbo scomparso tragicamente lungo litorale veneziano dopo essere sfuggito allo sguardo della madre mentre faceva il bagno.

Una scoperta che non fa che riacutizzare un dolore che solo un genitore che perde un figlio in così tenera età può provare. Il gesto di uno sconosciuto che sembra non avere altro scopo se non quello di lucrare su una disgrazia altrui, e ancora più terribile perché riguarda la scomparsa di un bimbo piccolo. Una scelta probabilmente non casuale perché la storia del piccolo Carlo ha emozionato l'Italia intera con la catena umana che si era formata sulla spiaggia in cerca del bambino che per ore è stato considerato disperso.

Proprio sfruttando quella foto ormai famosa, che ritrae le persone in costume che cercano di dare una mano ai soccorritori gettandosi in mare mano nella mano per formare una catena, lo sconosciuto ha lanciato la raccolta fondi non autorizzata col nome "Un pensiero per Carlo" e l'obiettivo di raccogliere 26mila euro.

Attraverso un appello pubblico all'emittente TV Antenna 3, il papà di Carlo ha ribadito l'assoluta estraneità della famiglia a questa raccolta fondi, invitando tutti a non aderire a quella che definisce senza mezzi termini "una truffa". "C'è stata una raccolta fondi in passato, quella fatta dalle amiche della mia ex moglie ma è già stata chiusa e al momento non ce ne sono altre attive" ha spiegato l'uomo, concludendo: "Speculare sul dolore delle persone è qualcosa di ignobile". Il caso è stato già denunciato anche alla Polizia Postale.

144 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views