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Ferrara, infermiera finisce in un canale con l’auto: medico-eroe si tuffa e la salva

Alessandro Micai, 36 anni, è un medico delle Usca: il giorno dell’Epifania stava effettuando le visite a domicilio dei pazienti covid quando è avvenuto l’incidente. “Non potevo restare solo a guardare”
A cura di Beppe Facchini
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Senza pensarci due volte, si è gettato nelle gelide acque di un canale ed è riuscito a salvare una donna, rimasta incastrata in un'auto finita fuoristrada, quando ormai sembrava già troppo tardi. È la storia che ha per protagonista Alessandro Micai, giovane medico-eroe di Ferrara, che il giorno dell'Epifania, mentre stava svolgendo regolarmente il suo turno di visite domiciliari vicino Comacchio, è riuscito a riscrivere un epilogo diverso ad tragedia per fortuna solo sfiorata. “Alla fine sono scoppiato a piangere -racconta il dottor Micai a Fanpage.it-. Ero completamente bagnato e sotto choc: è successo tutto in pochissimi minuti, sembrava una di quelle cose che succedono solo nei film. Ci ho messo un bel po' prima di realizzare tutto quanto, mentre sul momento ho solo pensato che in quella situazione sarei potuto ritrovarmi io o un mio caro. A dire il vero -continua- inizialmente non sapevo neppure se in quell'auto ci fosse qualcuno che aveva bisogno di aiuto, ma non potevo restare fermo a guardare senza fare nulla”.

Nato e cresciuto a Ferrara, ma laureato all'Alma Mater di Bologna, dove attualmente vive, Micai, che ha 36 anni, è uno specialista in Chirurgia che fin dall'inizio dell'emergenza sanitaria presta servizio come medico nelle unità speciali Usca della provincia estense. È coordinatore del Distretto Sud-Est di Comacchio e si occupa di visitare e curare a domicilio i pazienti covid positivi. Giovedì 6 gennaio ("Una giornata estremamente intensa, un po' come tutte le altre in questo periodo"), intorno alle 11.30 stava rientrando in sede dopo alcune visite, quando un'auto, che procedeva poco più avanti avanti ("C'erano due o tre mezzi prima di me"), è improvvisamente sbandata. Ha prima abbattuto un cartello stradale e poi è finita nel “Canale Lombardo”, poco distante dalla Casa della Salute, dove Micai si stava recando. "Ho visto il retro della macchina finire per aria e poi scomparire in acqua" ricorda. “Sul momento diverse auto e persone si sono fermate, sono accorse sul posto e ci siamo trovati di fronte ad una scena a dir poco drammatica –aggiungendo, come fatto sui social poco dopo l'episodio-. Dall'interno non proveniva nessuna richiesta di soccorso, non si sapeva chi ci fosse e quante persone fossero in quell'auto. Nello sgomento e incredulità di tutti, mentre si notava lentamente l'auto affondare nel canale, dopo che alcuni dei presenti avevano contattato i soccorsi -continua Micai-, forse un po' incoscientemente e istintivamente, ho deciso che bisognava intervenire e aiutare chiunque fosse all'interno di quella macchina”.

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Nonostante gli inviti dei presenti a non buttarsi, considerando la gravità e il pericolo della situazione, "sono sceso nell'acqua gelida e nel fango che mi bloccava le gambe. E una volta raggiunta l'auto ho provato ad aprire lo sportello, ma era bloccato. Uno dei presenti mi ha così allungato il pezzo di un palo tranciato durante l'incidente, così ho sfondato il vetro del finestrino. Con l'abitacolo ormai colmo d'acqua, tentando di capire chi e quanti fossero nell'auto, ho riconosciuto il dorso di una donna che si trovava incosciente e prona con la faccia immersa”. Dopo averla rigirata col viso fuori dal pelo dell'acqua, il giovane medico ha quindi tentato più volte di estrarla dal finestrino, ma inizialmente senza successo. “Continuavo a gridare ai presenti che non riuscivo a tirarla fuori da solo, mentre l'auto stava sempre più scendendo verso il fondo del canale -prosegue-. Avevo la signora tra le mie braccia e l'unico pensiero in quel momento era che non mi sarei mai perdonato se non fossi riuscito a estrarla viva prima che quel canale la inghiottisse senza lasciarle speranze”.

“Racimolando tutte le forze rimaste, con l'acqua gelida che mi sfiorava il mento, sono riuscito, non so bene ancora come, ad estrarla dal finestrino e a portarla sulla sponda del canale. La signora era viva e semi-cosciente -ricorda ancora Micai-. Le ho chiesto se ci fossero altre persone nell'auto e fortunatamente la risposta fu un sollievo: nessun altro era all'interno”. Con il mezzo ormai completamente sommerso, sono poi sopraggiunti sul posto anche i carabinieri e a seguire i vigili del fuoco, con sommozzatori ed elisoccorso. E una volta stabilizzata dal punto di vista clinico, la signora è stata portata con l'elicottero all'ospedale di Ravenna: come si saprà in un secondo momento, si tratta di un'infermiera in pensione di 74 anni, la quale dopo l'incidente non ha fortunatamente riportato ferite gravi. “Mi ha contattato sui social la nuora, dicendomi è ancora in ospedale ma presto dovrebbe tornare a casa -aggiunge il medico-. Mi piacerebbe riuscire poi ad incontrarla e abbracciarla, vedere come sta”.

Il gesto eroico del dottor Micai non è passato inosservato. Dall'assessore regionale alla sanità, Raffaele Donini, alla Federazione Nazionale Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri d'Italia, fino alla stessa Ausl di Ferrara, in tanti si sono complimentati con lui. E nel Comune di Comacchio c'è già chi propone un encomio solenne per il 36enne, eroe non solo per un giorno, visto il suo impegno in prima linea nella lotta al covid con le Usca da quasi due anni. “Riceviamo in questo periodo fino a 80 o 100 richieste al giorno. E anche giovedì scorso ne avevamo tantissime" sottolinea ancora Micai, che superato lo choc si è quindi rimesso al suo posto senza battere ciglio. "Ho fatto una doccia calda, mi sono cambiato e sono tornato in servizio, che di solito finisce non prima delle 20 -conclude-. Ho rischiato di prendere una polmonite ed è stata un'esperienza anche un po' traumatica, ma davanti a quella scena non me la sono sentita di restare a guardare senza neanche provarci".

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