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Ferrara, detenuta transgender denuncia violenza di gruppo in cella. Aperta un’inchiesta

Fin dal suo arrivo la detenuta aveva espresso timori per la propria incolumità e richiesto, attraverso il garante, il trasferimento in un istituto più adatto alla sua condizione. La sua richiesta tuttavia non è stata accolta.
A cura di Davide Falcioni
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Una detenuta transgender di 40 anni ha denunciato di essere stata vittima di una violenza sessuale da parte di quattro uomini all’interno del carcere di Ferrara. L’episodio, avvenuto nella sezione ‘protetti’ dell’istituto penitenziario dell’Arginone, ha spinto la Procura ad aprire un fascicolo, attualmente a carico di ignoti. A riportare la notizia è Il Resto del Carlino.

La donna, di nazionalità italiana, era stata trasferita a Ferrara a fine marzo dal carcere di Reggio Emilia, unico in Emilia-Romagna a disporre di una sezione specifica per persone transgender. Fin dal suo arrivo, aveva espresso timori per la propria incolumità e richiesto, attraverso il garante dei detenuti, il trasferimento in un istituto più adatto alla sua condizione.

"La detenuta aveva subito manifestato la propria preoccupazione e chiesto il trasferimento", ha spiegato Manuela Macario, garante comunale per i diritti delle persone private della libertà. "Ne parlò con me, con il garante regionale e con la direttrice dell’istituto, che inoltrò immediatamente una richiesta di trasferimento. È un fatto gravissimo che non sia stata ascoltata: siamo di fronte a un esempio lampante di cecità istituzionale".

Non si tratta del primo episodio segnalato dalla detenuta, che aveva già denunciato episodi di molestie subite nei corridoi dell’istituto. Il 24 giugno si è presentata in infermeria, riferendo di aver subito una violenza sessuale di gruppo. La donna è stata trasferita al pronto soccorso per accertamenti medici e, parallelamente, è stata avviata un’indagine interna da parte dell’amministrazione penitenziaria.

Sul caso è intervenuto anche il garante regionale dei detenuti, Roberto Cavalieri, che punta il dito contro il sovraffollamento carcerario e l’inadeguatezza delle strutture. "Le carceri italiane sono al collasso", ha dichiarato. "Le convivenze coatte diventano inevitabilmente rischiose. Abbiamo diciottenni con adulti, disabili con persone non compatibili, e persone transgender collocate in sezioni maschili. Serve un intervento urgente".

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