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Federica, morta a 27 anni dopo il parto: indagati 7 tra medici e sanitari a Palermo

La Procura di Palermo ha iscritto nel registro degli indagati 7 tra medici, anestesisti e sanitari nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Federica Tarallo, morta a 27 anni dopo il parto. Per tutti l’ipotesi di reato è di omicidio colposo.
A cura di Ida Artiaco
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La Procura di Palermo ha iscritto 7 tra medici, anestesisti e sanitari nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta aperta dopo la morte di Federica Tarallo. La giovane, 27 anni e residente a Monreale, era deceduta per complicazioni dopo il parto lo scorso 30 marzo: dopo aver dato alla luce la sua bambina, Rebecca, nell’ospedale Ingrassia di Palermo, è stata trasferita a Villa Sofia, dove si è spenta.

L’iscrizione nel registro degli indagati da parte dei Pm della procura della Repubblica di Palermo è un atto dovuto, ha spiegato l'avvocato Piero Capizzi, che assiste la famiglia della 27enne, per procedere alle indagini e alla esecuzione dell’esame autoptico sulla salma della giovane che si trova all’istituto di Medicina legale del Policlinico.

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Autopsia che dovrebbe essere eseguita nelle prossime ore sul cadavere della giovane e che potrà aiutare a capire cosa è successo. Vi prenderanno parte i quattro periti nominati della Procura, quelli degli indagati e dei familiari.

L’ipotesi di reato formulata dai pubblici ministeri è di omicidio colposo. Tra gli indagati compaiono i sanitari in servizio presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Ingrassia dove è giunta la ragazza per partorire la sua bimba.

Stando a quanto ricostruito finora, Federica, incinta al settimo mese, si era presentata all'ospedale Ingrassia di Palermo, dove ha dato la luce la sua bambina giovedì scorso. Poi, le sue condizioni sono precipitate improvvisamente, rendendo necessario il trasferimento a Villa Sofia, dove il giorno successivo, venerdì scorso, si è verificato il decesso.

La donna non si è ma svegliata dal coma in cui era caduta dopo le complicazioni legate al parto, che è avvenuto prima della scadenza naturale della gravidanza. "Il quadro clinico era di estrema complessità e, nonostante l’impegno dei medici si è, purtroppo, verificato un evento imprevisto, imprevedibile e di estrema gravità, a seguito del quale la paziente è stata trasferita alla neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliera Villa Sofia-Cervello, dove ha ricevuto le successive cure", aveva detto l'ospedale in un comunicato.

Lei e il marito Nicolò, militare dell'Esercito, erano felicissimi dopo aver saputo di aspettare una bambina, anche perché lo scorso la giovane aveva già perso due gemelli in seguito ad un aborto, come riporta la stampa locale.

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